Un album strapieno di ritornelli stravaganti e continue commistioni tra elettronica e rock. L'evoluzione di 'Megalithic Symphony' è irresistibile ed il rischio che il suono maschio ma troppo spesso infantile del debutto si piegasse alle regole del mercato era elevato. Invece Aaron Bruno ha saputo destreggiarsi tra trend, cattivi consigli ed il desiderio di emergere dopo le esperienze poco appaganti con Under The Influence e Home Town Here. La chiave del successo è un mix tra pop, synth rock, nu metal, post grunge e elettronica da dancefloor con singoli quali 'Hollow Moon (Bad Wolf)' e 'Windows' chiamati a dare uno scossone alle classifiche come il fortunato 'Sail'. Arrangiamenti futuristici ed una costante imprevedibilità di fondo caratterizzano un ascolto che non scade mai nel banale e presenta soluzioni melodiche raffinate, supportate da bassi giganteschi ed orchestrazioni bizzarre. Per questo porre un limite agli Awolnation oltre che un errore sarebbe ridicolo. Magari ci dimenticheremo presto dei californiani, svaniranno nel nulla tra pochi mesi e la vostra copia di 'Run' finirà per prendere la polvere. Le basi di 'Jailbreak', 'Woman Woman' e 'Like People, Like Plastic' appaiono però destinate a fare discutere e tutti gli appassionati di musica alternative sono avvertiti.