-Core
Tau Cross
Tau Cross
Relapse Records
Pubblicato il 31/05/2015 da Lorenzo Becciani
Songs
01. Lazarus
02. Fire In The Sky
03. Stonecracker
04. Midsummer
05. Hangmans Hyll
06. We Control The Fear
07. You People
08. Prison
09. Sons Of The Soil
10. The Lie
11. Our Day
12. The Devil Knows His Own
Songs
01. Lazarus
02. Fire In The Sky
03. Stonecracker
04. Midsummer
05. Hangmans Hyll
06. We Control The Fear
07. You People
08. Prison
09. Sons Of The Soil
10. The Lie
11. Our Day
12. The Devil Knows His Own

Ormai dovreste saperlo. La storia non si scrive a parole ma con i fatti e la Relapse, per festeggiare i venticinque anni di attività, non ha soltanto aggiornato il sito internet e rilasciato una compilation gratuita atta a celebrare l'intero catalogo. Nel giro di qualche settimana l'etichetta della Pennsylvania ha dato alle stampe due lavori in studio stellari che rispondono al nome di 'Remain Dystopian', terza fatica su lunga distanza dei Maruta, ed il presente 'Tau Cross'. Nel primo caso la materia trattata corrisponde ad un grindcore vecchio stampo suonato da una formazione giovane e dallo spirito moderno. Nel secondo siamo al cospetto di un supergruppo truce che poggia le sue fondamenta sugli Amebix ovvero uno dei progetti più influenti di tutto il filone crust internazionale con due album apocalittici all'attivo come 'Arise!', pubblicato nel 1985 da Alternative Tentacles, e 'Monolith', uscito due anni più tardi su Heavy Metal Records. A sette anni dal discusso 'Sonic Mass', Rob “The Baron” Miller si è rimesso in gioco chiamando al suo fianco personaggi del calibro di Michel “Away” Langevin, drummer dei seminali thrashers Voivod, e l'ex Soulfly Roy Mayorga nelle vesti di tastierista ed arrangiatore. Alle chitarre troviamo Andy Lefton dei War/Plague e Jon Misery dei Misery, un altro gruppetto niente male, per dodici tracce sontuose che si muovono dal punk al proto thrash, dalla new wave all'industrial. La mente dell'inglese, che vive isolato dal mondo sull'isola di Skye, è tuttora dominata da strani demoni ed il riffing è sensazionale, con alcuni passaggi che scomodano gli anni settanta ed altri che inneggiano alla psichedelia più sulfurea che ha animato la scena doom agli inizi. Le atmosfere sono curate nei dettagli e, voce caratteristica a parte, le devastanti 'Lazarus', 'Misummer' e ancora 'The Lie' traducono in musica un'attitudine che si è irrobustita nel tempo prendendosi gioco di qualunque trend sia apparso sul pianeta terra. 'Fire In The Sky' e 'Stonecracker' sono due sassate poste all'inizio della scaletta per mostrare un approccio live oriented, poi l'album intraprende una direzione più sperimentale e non ce n'è veramente per nessuno. Prendete per esempio 'We Control The Fear' o 'Son Of The Soil' e quale altra realtà contemporanea riesce ad esibire visioni tanto malate e decadenti. Chi può dirci se quella dei Tau Cross sarà una parabola ascendente o verrà presto messo un limite. Di sicuro non siamo di fronte ad una release qualunque e la Relapse può essere orgogliosa di possedere un tale vanto nel proprio roster.  

Tau Cross
From UK

Discography
Tau Cross (2015)