-Core
The Brimstone Sluggers
Crazy Town
Membran
Pubblicato il 24/08/2015 da Lorenzo Becciani
Songs
01 – Come inside
02 – Light the way
03 – Born to raise hell (feat. J Angel and DJ AM)
04 – Ashes (feat. Tom Dumont of No Doubt)
05 – Megatron
06 – Backpack (feat. Bishop Lamont)
07 – A little more time (feat. Koko Laroo)
08 – Keys (feat. Madchild)
09 – Lemonface
10 – Baby you don’t know
11 – My place
12 – West coast
13 – Megatron (Alternate Version)
Songs
01 – Come inside
02 – Light the way
03 – Born to raise hell (feat. J Angel and DJ AM)
04 – Ashes (feat. Tom Dumont of No Doubt)
05 – Megatron
06 – Backpack (feat. Bishop Lamont)
07 – A little more time (feat. Koko Laroo)
08 – Keys (feat. Madchild)
09 – Lemonface
10 – Baby you don’t know
11 – My place
12 – West coast
13 – Megatron (Alternate Version)

Devo ammettere che ho accolto con molta diffidenza il ritorno di Bret “Epic” Mazur e Seth “Shifty” Binzer ed è corretto precisare che probabilmente i motivi per cui questo album tutto sommato mi piace non impediranno a coloro si aspettano una nuova ‘Butterfly’ o un successo delle medesime proporzioni di ‘The Gift Of Game’ di rimanere delusi. E’ chiaro che in quindici anni tutto è cambiato e fare paragoni a livello stilistico sarebbe improprio anche perché ‘The Brimstone Sluggers’ si distingue soprattutto per la sua propensione elettronica e la produzione stellare. Immagino che il duo rap, a suo tempo capace di cavalcare l’onda del nu metal e tuttora scosso dalla morte di Adam Goldstein, abbia lavorato duramente per non sprecare questa inattesa opportunità dopo la catastrofe commerciale di ‘Darkhorse’. Non a caso la direzione più rock oriented suggerita da Howard Benson è stata totalmente cancellata e ci troviamo al cospetto di una manciata di tracce che sembrano possedere i beat grassi di Puff Daddy o Lil’ Wayne con il solito stile vocale degli anni d’oro. Alle registrazioni hanno partecipato il chitarrista Ahmad “Deadsie” Alkurabi ed i nuovi membri Nick “Dax” Diiorio e Kevin Kapler ma anche personaggi che possiedono credito nell’ambiente come Tom Dumont dei No Doubt, DJ AM, Madchild, J Angel e Bishop Lamont. I primi pezzi a venire diffusi su internet sono stati ‘Lemonface’ e ‘Megatron’, presente anche in una versione alternativa, e hanno confermato la scelta di recuperare le influenze alternative e hip hop degli esordi puntando su un’elettronica fluida e di grande impatto. ‘Come Inside’ e ‘Light The Way’ segnano un inizio determinato e strafottente con due linee vocali di facile presa che lasciano il campo a ‘Born To Raise Hell’ e divagazioni nel soul e nel r&b. ‘Ashes’ è leggermente inferiore mentre il suddetto singolo si rivela in assoluto l’episodio dotato di maggiore trasportabilità dal vivo. ‘Backpack’ e ‘Keys’ sono altri due momenti felici prima di un finale sottotono e non certo all’altezza del materiale precedente. L’impressione generale è in ogni caso buona anche se la promozione potrebbe rivolgersi in ambiti differenti da quelli attesi con il rischio che i fans della prima ora possano rimanere un po’ fuorviati. 

Crazy Town
From USA

Discography
The Gift of Game (1999)
Darkhorse (2002)
The Brimstone Sluggers (2015)