Giunti al quarto album gli svedesi non hanno più bisogno di dimostrare niente al mondo. Credo che in circolazione siano davvero poche le band che riescono a proporre un retro rock altrettanto efficace e negli anni i ragazzi, di carattere introverso e poco inclini ai party, hanno fatto parlare la loro musica e in parallelo la loro reputazione dal vivo è aumentata in maniera considerevole. Dopo ‘Lights Out’ c’era però bisogno di un album che accontentasse un po' tutti, non tradisse i propositi degli esordi ed allo stesso tempo riuscisse ad attrarre nuovi fans. ‘Innocence & Decadence’ potrebbe riuscirci con il singolo più atipico di tutta la loro storia, ‘The Apple And The Tree’, e pezzi che indossano la veste analogica di ‘Hisingen Blues’ ma possono comunque vantare la produzione pulita ed organica del suo successore. L'assenza di Rikard Edlund non si avverte per nulla e la scaletta risulta compatta e versatile con passaggi come ‘Exit 97’ e ‘Too Much Is Not Enough’, non a caso scelto come secondo singolo, che risvegliano istinti rock malcelati e seppelliscono il revival nostalgico ed annacquato dei giorni nostri. Da segnalare i progressi come cantante di Joakim Nilsson ed il contributo in fase di regia di Johan Lindström e Janne Hansson. Göteborg non era mai stata tanto decadente.