-Core
Ire
Parkway Drive
Epitaph
Pubblicato il 28/09/2015 da Lorenzo Becciani
Songs
01. Destroyer
02. Dying To Believe
03. Vice Grip
04. Crushed
05. Fractures
06. Writings On The Wall
07. Bottom Feeder
08. The Sound Of Violence
09. Vicious
10. Dedicated
11. A Deathless Song
Songs
01. Destroyer
02. Dying To Believe
03. Vice Grip
04. Crushed
05. Fractures
06. Writings On The Wall
07. Bottom Feeder
08. The Sound Of Violence
09. Vicious
10. Dedicated
11. A Deathless Song

Un album compatto, micidiale dal primo all’ultimo secondo, con picchi di violenza assoluta che mi hanno addirittura spedito con la memoria indietro negli anni fino a ‘Jane Doe’ dei Converge e stacchi melodici da primi della classe. Il gruppo originario del Nuovo Galles del Sud non mi aveva convinto troppo col precedente ‘Atlas’ e forse per la prima volta in carriera aveva palesato una leggera crisi di identità. Adesso invece siamo al cospetto di un lavoro che rischia di superare ‘Killing With A Smile’ e ‘Horizons’ nel cuore degli appassionati di metalcore. Stavolta dietro la console si è piazzato George Hadji-Christou e il suono ne ha guadagnato in organicità e potenza con influenze heavy metal anni ottanta che si alternano a stacchi reminiscenti dei Rage Against The Machine nel rendere più vario il contenuto strumentale. Winston McCall è un ossesso al microfono e con ‘Destroyer’ mette subito in chiaro le cose. ‘Dying To Believe’ cita Slipknot, Slayer e Lamb Of God ma soprattutto è uno dei pezzi più caotici di sempre della formazione australiana. ‘Vice Grip’e ‘Crushed’ sono altri passaggi destinati a diventare dei must dal vivo nei quali il guitar work di Jeff Ling e Luke Kilpatrick mostra un background di stampo più classico. Nella seconda parte di ‘Ire’ invece i Parkway Drive si immolano sui territori che ci hanno abituato a solcare negli anni. ‘Bottom Feeder’ richiama alla mente le atmosfere di ‘Deep Blue’, ‘The Sound Of Violence’ si produce in un ritornello che comprometterà la vostra sicurezza alla guida e ‘Dedicated’ esalta le qualità dietro le pelli di Ben Gordon. Da segnalare la presenza di Tim Millar dei Protest The Hero al pianoforte che va ad aggiungersi al contributo del violoncellista Greg Weeks e dei violinisti Christian Vachon & Maria Demacheva. Ritrovare i Parkway Drive a questi livelli non è certo una sorpresa ma fa bene a tutto il movimento.  

Parkway Drive
From Australia

Discography
2005 – Killing with a Smile
2007 – Horizons
2010 – Deep Blue
2012 – Atlas
2015 – Ire
2018 - Reverence
2022 - Darker Still