-Core
Grey Tickles, Black Pressure
John Grant
Bella Union
Pubblicato il 09/10/2015 da Lorenzo Becciani
Songs
1.Intro
2.Grey Tickles, Black Pressure
3.Snug Slacks
4.Guess How I Know
5.You & Him
6.Down Here
7.Voodoo Doll
8.Global Warming
9.Magma Arrives
10.Black Blizzard
11.Disappointing
12.No More Tangles
13.Geraldine
14.Outro
Songs
1.Intro
2.Grey Tickles, Black Pressure
3.Snug Slacks
4.Guess How I Know
5.You & Him
6.Down Here
7.Voodoo Doll
8.Global Warming
9.Magma Arrives
10.Black Blizzard
11.Disappointing
12.No More Tangles
13.Geraldine
14.Outro

Non appena ho avuto la possibilità di ascoltare il terzo lavoro solista dell’ex The Czars ho compreso il motivo per cui pochi mesi fa è stato concesso alle stampe il live con la BBC Philharmonic Orchestra. In un certo senso qualcuno se lo aspettava e già nel magnifico ‘Pale Green Ghosts’ l’anima elettronica e le contaminazioni con Birgir Þórarinsson dei GusGus avevano assunto un ruolo importante nell’economia generale dell’album. Adesso pero’ il distacco dall’approccio cantautoriale che ha reso celebre l’artista, di origini statunitensi ma da qualche tempo residente a Reykjavík, appare netto e traumatico. ‘Grey Tickles, Black Pressure’ vede la presenza massiccia di sintetizzatori ed è influenzato dai New Order come da David Bowie, dal prog così come dal folk vecchia maniera. C’è anche tanta disco berlinese e italiana negli effluvi sintetici che deformano un quadro che pensavamo di conoscere nei dettagli. Ma questo non disturba affatto. Anzi affascina. E rappresenta una volta di più la consacrazione di un personaggio che sta offrendo alla musica ed alla cultura in generale un contributo straordinario ed impensabile al momento dell’uscita dell'acclamato 'Before...But Longer'. Un simbolo di trasversalità che sta distruggendo ogni catalogazione esistente. Dal punto di vista lirico ‘Grey Tickles, Black Pressure’ è come sempre molto diretto, ricco di rabbia e frustrazione, con metafore grottesche che smussano gli angoli di una malinconia spettrale di fondo. Un capolavoro espressivo che non concede tregua a chi ne fruisce. Che stimola e punge in continuazione. Se ‘Guess How I Know’ potrebbe essere un pezzo scritto per una colonna sonora di Trent Reznor e Atticus Ross, ‘Voodoo Doll’ e ‘Disappointing’ si distinguono come due palesi omaggi ad altrettanti passaggi fondamentali nella storia dell’elettronica. Dopo avere diviso il palco con Sinead O' Connor e aiutato Ásgeir a costruirsi una credibilità internazionale le collaborazioni proseguono, l'apporto di Tracey Thorn degli Everything But The Girl è superbo e nella lista dei crediti troviamo, oltre al produttore John Congleton, Amanda Palmer dei Dresden Dolls e Andy Butler degli Hercules & Love Affair. La title track e l’orchestrale ‘No More Tangles’ sono il punto di contatto con l’album precedente, ‘Snug Slacks’ un funk da sballo e ‘Down Here’ un incrocio tra country, folk e The Smiths che emozionerà chi lo segue dagli anni novanta. ‘Global Warming’ e ‘Geraldine’ sono invece i due lenti che non ci stancheremo mai di sentire cantati da una delle voci baritonali più struggenti di oggi. E nel contrasto tra ‘You & Him’, post Ziggy Stardust e post Space Oddity, e ‘Black Blizzard’, riflesso incondizionato della quotidianità nella terra di ghiaccio, c’è tutto quello di cui abbiamo bisogno per trascorrere un inverno di meditazione e gioia interiore. Inutile aggiungere che ‘Grey Tickles, Black Pressure’ entra di diritto nel novero delle migliori release dell’anno in corso.  

John Grant
From USA

Discography
2010 Queen of Denmark
2013 Pale Green Ghosts
2015 Grey Tickles, Black Pressure
2018 Love Is Magic
2021 Boy From Michigan