-Core
Hyaena
Sadist
Scarlet Records
Pubblicato il 13/10/2015 da Lorenzo Becciani
Songs
1. The Lonely Mountain
2. Pachycrocuta
3. Bouki
4. The Devil Riding the Evil Steed
5. Scavenger and Thief
6. Gadawan Kura
7. Eternal Enemies
8. African Devourers
9. Scratching Rocks
10. Genital Mask
Songs
1. The Lonely Mountain
2. Pachycrocuta
3. Bouki
4. The Devil Riding the Evil Steed
5. Scavenger and Thief
6. Gadawan Kura
7. Eternal Enemies
8. African Devourers
9. Scratching Rocks
10. Genital Mask

Il sadico ghigno della iena, il demonio che l’attraversa guidandone le movenze e la fenomenologia del branco. Chi ha la fortuna di possedere, come il sottoscritto, i demo ‘Black Screams’ e ‘Promo 1993’ sa benissimo che fin dagli esordi i liguri hanno sempre cercato di distinguersi dalla media e proporre qualcosa di maledettamente oscuro e dilaniante. A metà degli anni novanta, insieme a Extrema e Kaoslord, riuscirono a catalizzare l’interesse della scena estrema internazionale pur essendo dotati di pochi mezzi economici e solo tanta volontà. I problemi che tutti conosciamo e palesi lacune nel supporto strutturale hanno impedito di vederli primeggiare all’estero pur mantenendo il primato sul territorio grazie ad una discografia impeccabile. Con il passare degli anni la componente prog ha assunto pesi differenti nell’economia generale del suono della band, affiancandosi e completando un technical death competitivo con quello proveniente dal mercato statunitense, ma alcuni elementi come l’ossessione, il dolore, il disagio mentale non sono mai mancati nella loro musica. A cinque anni da ‘Season In Silence’ i Sadist ci regalano un concept complesso che ci trasporta con la mente al continente africano in cui il temibile predatore si rende protagonista di atti brutali e dal quale proviene il percussionista Jean N’Diaye che si mette in gioco con le intricate trame percussive dell’album. ‘The Lonely Mountain’ inaugura una scaletta che premia gli sforzi di questi musicisti dal profilo superiore capaci di mitigare gli assalti tribali di un tempo – ‘Scavenger And Thief’ e ‘Genital Mask’ – con le partiture gelide del lavoro in studio precedente rendendo l’impatto devastante. Le insane ‘Pachycrocuta’ e ‘African Devourers’ esaltano la sezione ritmica, formata dal bassista Andy Marchini e dal drummer Alessio Spallarossa, mentre ‘The Devil Riding The Evil Steed’ e ‘Eternal Enemies’ vengono illuminate dal talento chitarristico di Tommy Talamanca, che si è occupato anche delle tastiere e della produzione ai Nadir Music Studios. I suoni sono perfetti. Puliti e moderni ma mai asettici a dimostrazione che una band può evolversi rimanendo fedele alle origini ed osservando con intelligenza quanto avviene nell’industria musicale. Da brividi anche le divagazioni prog di ‘Bouki’ e la strumentale ‘Gadawan Kura’ che spezzano la tensione senza però concedere la minima tregua a chi ascolta. Quando poi Trevor si pone al centro dell’attenzione misurandosi con le parti di scream più assurde e lancinanti della sua carriera è impossibile non pensare alla storica esibizione fiorentina di supporto ai Carcass, nel tour dello straordinario ‘Heartwork’, durante la quale venne presentato ‘Above The Light’. Quel sudore è ancora lì che cola. Quell’aria bollente e quelle grida da fuori di testa non se ne andranno mai via dai nostri ricordi. Sono trascorsi più di venti anni eppure i Sadist non hanno smarrito l’attitudine che li ha resi celebri e con ‘Hyaena’ potrebbero veramente togliersi le soddisfazioni che meritano per la lunga militanza underground.

 

Sadist
From Italia

Discography
Above The Light (1993)
Tribe (1996)
Crust (1997)
Lego (2000)
Sadist (2007)
Season In Silence (2010)
Hyaena (2015)
Spellbound (2018)
Firescorched (2022)