Una mossa coraggiosa quella dei symphonic metallers finlandesi di intitolare un album come il capolavoro dei Queen. Sono certo che in molti la riterranno presunzione e che questo potrebbe portare a qualche critica di troppo ma allo stesso tempo dare vita ad una pubblicità maggiore di quella che potrà mai realizzare la Napalm Records. Il successore di ‘Magic Forest’ ha comunque il pregio di consolidare la posizione di Päivi “Capri” Virkkunen all’interno della band con buona pace dei fans di Heidi Parviainen, di recente apprezzata con Dark Sarah, in un impianto melodico che si ispira tantissimo a compositori come Jean Michel Jarre e Vangelis. La produzione è stata devoluta al chitarrista e tastierista Tuomas Seppälä e a Mikko P. Mustonen che in passato ha lavorato tra gli altri con Delain e Sonata Arctica e il risultato è un album ricco di disegni armonici boriosi e arrangiamenti ambiziosi. La giovane cantante mette in mostra il suo talento fin dall’inizio con ‘Fame & Gloria’, ‘Ladyhawk’ e ‘Your Time – My Time’ sono gli episodi più legati al passato mentre la title track, ‘The Court Of Mirror Hall’, con evidenti influssi prog, e ‘Angelique’ segnano i progressi più significativi in termini di songwriting. Qualche dubbio rimane sulla sezione ritmica in cui Joonas Pykälä-aho sembra un po’ fuori luogo ed il nuovo bassista Jukka Hoffrén deve ancora dimostrare di valere il posto.