Sono trascorsi sette lunghi anni da quando la formazione originaria di Boston si autoprodusse e registrò 'Empire Of The Obscene', facendolo circolare nell'underground e riscuotendo un successo senza precedenti. Subito le etichette di mezzo mondo si mossero per accaparrarsi i servizi del quartetto e da quel momento la carriera dei Revocation è stata in continua ascesa con 'Deathless' che ha segnato l'apice assoluto della loro proposta in bilico tra american thrash, old school death e tech metal. La Metal Blade ha pensato che fosse il momento giusto per ristampare questo lavoro, già competitivo nonostante la scarsa esperienza dei musicisti in questione al momento di realizzarlo, con un remix ed una rimasterizzazione che rendono merito alla scaletta originale, l'inclusione di 'Summon The Spawn' e l'aggiunta di qualche versione demo. Dal processo ne vengono fuori alla grandissima tracce come 'Exhumed Identity', 'Alliance And Tyranny' che ho avuto il piacere di vedere dal vivo e delle quali, di conseguenza, ero consapevole del potenziale non del tutto espresso. 'Fields Of Predation' o 'Suffer These Wounds' sono invece passaggi che riflettono il criterio con cui la band, nello specifico soprattutto David Davidson, seleziona il proprio materiale in base alla tecnica ed alla complessità strutturale. Da tempo i Revocation sono uno dei più fulgidi esempi di musica estrema moderna, con uno sguardo al passato ma una presenza solida nell'attualità, e questa nuova edizione di 'Empire Of The Obscene' non fa altro che confermarlo.