La conferma che attendevamo dopo l’ottimo esordio ‘Ceramic Placebo For A Faint Heart’. ‘The Lesson Betrayed’ appare infatti fin dalle prime note un fulgido esempio di death melodico capace di fondersi con influenze progressive di alta caratura. Mentre le doti tecniche di Stefano Wosz sono evidenti da subito con il passare delle canzoni emerge la capacità della band di evitare strutture armoniche e arrangiamenti scontati. La varietà di canzoni come ‘That Blind’, ‘The Drop’ e l’immensa title track rappresenta infatti il punto di forza di un disco che fa naturalmente leva su retaggi noti a tutti ma riesce a sedarli e nasconderli in un contesto di assoluta personalità. Gli Edenshade appaiono anche smaliziati nel sapere scegliere suoni e strumenti giusti al momento giusto, in questo probabilmente aiutati dall’esperienza di Giuseppe Orlando e Massimo Pagliuso dei Novembre. A tratti è possibile scovare anche similitudini col processo creativo/evolutivo di una band straordinaria come i Solefald (‘As Water’). Disco consigliato soprattutto a coloro che lamentavano un’assoluta incapacità a livello non solo italiano ma mitteleuropeo nel competere con le regioni scandinave a livello di death melodico.