Questa band originaria di Southend-on-Sea viene presentata dall'etichetta discografica come la nuova promessa del rock inglese e se così fosse sarebbe l'ennesima dimostrazione di come il mercato anglosassone sia caduto in basso. In questo debutto non c'è una sola nota che non sia già sentita o ridondante e voglio sinceramente sperare che i Nothing But Thieves non siano questi ma al contrario dei bravi ragazzi che abbiano seguito i consigli di una major storica spersonalizzando il proprio stile e mettendo da parte le idee più convincenti. Così non fosse non saprei proprio cosa potremmo farci di un miscuglio sterile di Muse, Radiohead e 30 Seconds To Mars con chitarre imbarazzanti e coretti pop pronti all'uso quando gli arrangiamenti arrivano ad un vicolo cieco ('Itch', 'If I Get High' e 'Hanging'). A tratti i synth diventano protagonisti ('Hostage' e 'Trip Switch') ma il risultato non migliora. Un'altra considerazione è quella che non mi stupirei affatto che Conor Mason portasse avanti una carriera solista in caso di insuccesso della band. Questo perchè le sue doti sono evidenti e si prestano a stili differenti e lontani dall'alternative rock sponsorizzato sui social network quasi fosse la formula di un detersivo smacchiatutto.