Questo combo sludge doom francese è attivo da dieci anni, ha accumulato tre full length e tre split e può vantare un'attività live superiore a quella di tanti colleghi oltre al supporto di icone del genere come Eyehategod, Crowbar e Corrections House che si sono espressi a favore dopo avere condiviso il palco. A tre anni di distanza da 'Hope//Dope//Rope' escono le presenti dieci tracce, tra le quali due interamente strumentali, per cinquanta minuti complessivi di musica che non si discostano molto da quanto ascoltato in precedenza. Di primo acchito colpiscono alcune scelte in termini di produzione. La batteria per esempio sembra essere registrata a casa vostra e, in un contesto dove vengono toccati temi come la dipendenza da sostanze stupefacenti e la depressione, forse è una scelta studiata da Mehdi Birouk Thépegnier, ex Es La Guerrilla e Arkangel, per esprimere il disagio che ha dentro. Sul cantato di Cédric Toufouti, anche negli Inhatred, invece non ci sono dubbi. E' un modo di prendere a schiaffi chi si avvicina alla band con la consapevolezza che qualcuno potrebbe girare le spalle e non tornare più. 'Dripping Low', 'Requiem' e 'Dope Sick Love' sono i tre passaggi più distintivi di un album che si pone leggermente più in alto rispetto a quelli che lo hanno preceduto ma che probabilmente non sarà sufficiente ad ottenere l'ambita credibilità all'estero.