Rispetto agli Ultra-Violence i ferraresi hanno avuto bisogno di maggiore tempo per raggiungere la maturità definitiva ma adesso il loro thrash datato e ricco di energia è pronto per misurarsi col panorama internazionale. '33 Park Street' e 'Neon Maniacs' sono costruite apposta per mettere in luce le qualità di Renato “Reno” Chiccoli e bastano pochi istanti per essere travolti dal crescendo di riff, assoli e stacchi ritmici che ci riporta ad affogare negli anni ottanta. E che bell'affogare. Luca “Ziro” Zironi e Alessandro “Sanso” Sansone si dividono le parti di chitarra in maniera impeccabile senza mai ammorbare l'ascolto con troppe note e mantenendo l'equilibrio tra aggressività e melodia. Qualcuno ci sentirà i Megadeth, altri i Suicidal Angels e altri ancora gli Havok. Personalmente ci sento i Game Over e basta. Una thrash band che non deve nutrire alcun timore di confrontarsi con le migliori uscite del settore e che adesso può vantare un terzo album di assoluto spessore dopo gli ottimi 'For Humanity' e 'Burst Into The Quiet'. La copertina, realizzata da Mario E. Lopez, si ispira al b-movie horror di Joseph Mangine e, in quaranta minuti di durata, 'Crimes Against Reality' non presenta nemmeno un filler o il minimo calo di tensione. Si passa dalla violenza tout court di 'Gates Of Ishtar' alla lunga ballata 'With All That Is Left' che evidenza i progressi tecnici dei ragazzi anche quando i ritmi calano leggermente. 'Astral Matter' e 'Fix Your Brain' permettono a Anthony “Vender' Dantone di dominare le pelli mentre il pezzo più avveneristico è senza dubbio 'Fugue In D Minor' che sottolinea il legame tra musica classica e metal.