-Core
Fever Daydream
The Black Queen
Rough Trade
Pubblicato il 18/04/2016 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Now, When I'm This
2. Ice to Never
3. The End Where We Start
4. Secret Scream
5. Maybe We Should/Non-Consent
6. Distanced
7. Strange Quark
8. That Death Cannot Touch
9. Taman Shud
10. Apocalypse Morning
Songs
1. Now, When I'm This
2. Ice to Never
3. The End Where We Start
4. Secret Scream
5. Maybe We Should/Non-Consent
6. Distanced
7. Strange Quark
8. That Death Cannot Touch
9. Taman Shud
10. Apocalypse Morning

Uno degli album più interessanti di quest'ultimo periodo è nato dall'insaziabile desiderio di sperimentazione di Greg Puciato dei Dillinger Escape Plan che già aveva mostrato la propria attitudine con i Killer Be Killed insieme a Max Cavalera, Ben Koller e Troy Sanders. Stavolta al suo fianco troviamo Joshua Eustis, che ricordiamo con Telefon Tel Aviv e Nine Inch Nails, e Steven Alexander e le dieci canzoni sono state prodotte e mixate sotto la supervisione di Justin Meldal-Johnsen, Steve Evetts e Josh Wilbur. Il vocabolario elettronico è senza dubbio quello degli anni ottanta e molti appassionati di Depeche Mode non faranno a tempo a scorgere l'artwork di Jesse Draxler che subito si imbatteranno in retaggi dell'opera omnia degli inglesi. I contorni sono perfezionati invece da un'idm colta che dimostra come i musicisti in questione non abbiano portato a termine soltanto una mera operazione di revival. Qualche mese fa 'The End Where We Start' aveva sorpreso in tanti ma non c'era ancora la certezza che si sarebbe arrivati ad un full lenght in tempo breve. Soprattutto ad un full lenght di tanta sostanza. Se avete consumato 'Anxiety' dei Nyves allora non indugiate oltre e lasciatevi andare alla malinconia post-urbana di 'Maybe We Should' o alle melodie glaciali di 'Ice To Never' e 'Distanced'. 'Silver Scream' si avvicina ai Cold Cave mentre 'That Death Cannot Touch' celebra il primo Trent Reznor e la conclusiva e spettrale 'Apocalypse Morning' richiama alla mente gli Junior Boys. Indubitabile citazionismo quindi ma anche molta personalità con la voce di Greg Puciato che risplende a più riprese e un arrangiamento più avvincente dell'altro. Consigliato soprattutto a chi non ascolta abitualmente elettronica. Potreste davvero scoprire un mondo nuovo.

 

The Black Queen
From USA

Discography
Fever Daydream (2016)