Uno dei dischi più oscuri dell'anno proviene dalla Grecia e con esattezza da Salonicco dove il quartetto in questione ha mosso i primi passi circa dieci anni fa. In quasi tutto questo lasso temporale è rimasto attivo ma non ha pubblicato niente al di fuori di due demo e 'Forevermourn' segue di qualche mese l'ep di esordio, As Once Was, esibendo una passione smisurata per il doom anni ottanta. Scordatevi arrangiamenti elaborati e rifiniture rileccate perché i The Temple possiedono una mentalità anacronistica ma, se adorate i Septicflesh e avete amato gli ultimi Tiamat, la regione ellenica potrà regalarvi altre soddisfazioni a partire dai riff pachidermici di Felipe e Stefanos. Al microfono troviamo Father Alex, cresciuto a Black Sabbath e Candlemass, e dietro le pelli Paul, attivo col cantante pure nei Withcurse e negli Orion's Void. 'The Blessing' setta gli standard dell'intera release e quando arriva il turno di 'Qualms In Regret' l'atmosfera è talmente calda da pensare di trovarsi all'inbocco dell'inferno. La tetra 'Death The Only Mourner' e l'estenuante 'Until Grief Reaps Us Apart' sono altri due passaggi epici di un album che non desidera inventare niente ma conferma come l'underground metal europeo possa ancora contare su musicisti che se ne fregano delle difficoltà economiche e pensano soltanto a seguire il proprio istinto ed una passione inesauribile. Non mi stupirei se in questo periodo favorevole per il revival si muovesse qualche label importante per questo tempio che si regge ancora nonostante l'usura dovuta all'età .