Una volta libero dagli impegni con i Mötley Crüe, Nikki Sixx ha potuto dedicare maggiore tempo al progetto nato inizialmente per promuovere la biografia The Heroine Dairies e poi diventato per magia un gruppo vero e proprio. I risultati si vedono perché i progressi che avevamo già percepito con il precedente ‘Modern Vintage’ adesso si sono trasformati in una crescita irrefrenabile con un songwriting di qualità che si è andato a sommare ad una produzione incisiva, capace di interpretare le esigenze del mercato attuale e sfruttare l’evoluzione della tecnologia per mettere d’accordo vecchie e nuove generazioni. DJ Ashba ha lasciato spazio alla reunion miliardaria dei Guns N’ Roses e svolge il suo compito senza sbavature mentre James Michael ha ormai capito quello che vuole il bassista di ‘Dr. Feelgood’ e ‘Girls Girls Girls’ e ha curato le parti vocali in maniera spaventosa. Si passa da momenti tipicamente classic rock, pur sempre dotati di suoni eleganti e moderni, ad altri che farebbero invidia agli Alter Bridge con un approccio aggressivo che si adatta alla struttura dei ritornelli. Alcuni testi sembrano giocare con la fine di una delle formazioni più pericolose di sempre e la potenza di ‘Rise’ e ‘I’m Sick’ viene bilanciata da un paio di ballate fatte apposta per le poche emittenti radio rimaste sul pianeta. Un pò come accaduto con ‘Cauterize’ e ‘Dust’ di Tremonti, uscirà tra qualche mese un secondo volume di ‘Prayers For The Damned’. La speranza è che si assesti sui medesimi livelli di eccellenza.