I ragazzi stanno diventando grandi anzi sembrano possedere la maturità di ultracinquantenni che bazzicano i palchi di mezzo mondo da una vita. Evidentemente Nuclear Blast ha visto giusto qualche anno fa puntando sugli svedesi e le loro pillole blues che scendono in gola in scioltezza. Non solo nell’ultimo periodo Elin Larsson è cresciuta tantissimo sia dal punto di vista vocale sia nel modo di rapportarsi con stampa e pubblico ma l'ingresso del nuovo batterista André Kvarnström, palesemente devoto ai Deep Purple, ha trasmesso energia a tutta la line-up. 'Lady In Gold' è un altra fatica in studio in bilico tra formazioni storiche comeFleetwod Mac, Big Brother And The Holding Company e Jefferson Airplane con melodie vocali gigantesche, riff d'annata e stacchi ritmici trascinanti. Non era semplice confermarsi dopo le ottime prove degli scorsi anni eppure la ragazza dai lunghi capelli dorati sa bene come rubare l'attenzione dell'ascoltatore. A ciò si aggiungono la naturalezza e l'organicità del sound ottenute seguendo i consigli Don Alsterberg, produttore tra gli altri di Graveyard e José González. 'Little Boy Preacher', 'I Felt A Change' e 'Won't Go Back' simboleggiano al meglio una scaletta ricca di arrangiamenti corposi, superbi vocalizzi, cori soul e assoli di chitarra mai banali.