Cinquanta minuti di noia mortale. Una sentenza quanto mai sintetica ma che esprime in maniera essenziale quello che si prova ascoltando il nuovo album dei tedeschi. Evidentemente cambiano i membri accanto al polistrumentista René Berthiaume ma non cambia la sostanza e il progetto, in bilico tra power e folk metal, non riesce mai ad innalzarsi oltre la mediocrità. Il successore di 'Erdentempel' non aggiunge nulla dal punto di vista stilistico e dimostra come a certi difetti palesati anche in passato non vi sia soluzione. Non conta la produzione, contano ben poco la qualità dei riff o l'epicità delle orchestrazioni. Il problema è la totale mancanza di creatività e le liriche ispirate alla mitologia germanica non bastano a salvare il galeone che affonda. Robert "Robse" Dahn non è certo il cantante in grado di sospingere da solo le tracce su un livello superiore e, non fosse sufficiente, in conclusione troviamo la ridondante 'Eternal Destination' che ci infligge la mazzata definitiva. Qualcuno ci salvi da questi gruppi finti e incapaci di apportare alcunchè alla scena heavy metal.