I tedeschi sono attivi, con alterne fortune, da oltre vent'anni anche se ricordo come fosse ora l'uscita di '...and the Wings Embraced Us'. In seguito la band ha cercato di sfruttare l'onda del gothic metal mettendo da parte le influenze doom e death e puntando su un approccio più melodico che qualcuno non ha gradito. In un certo senso quest'album dal punto di vista lirico e atmosferico può essere considerato un ritorno alle origini o comunque un tributo ai cosiddetti 'The Fallen Years' anche se lo stile di Rob Vitacca (Beyond That Window) è quello e non avrebbe senso metterlo in discussione proprio adesso. La sezione ritmica è stata rinnovata con l'ingresso di Clemens e Christop Schepperle mentre l'ex Cydonian e Nightingale Tony Berger e soprattutto il fondatore Oliver Nikolas Schmid rappresentano il legame col passato. Un po' come accaduto con 'Antiadore' i Lacrimas Profundere hanno ritagliato spazio per almeno due potenziali singoli di grande efficacia ('My Halo Ground' e 'Pageant') e hanno cercato di rendere più dinamico possibile il proprio metal malinconico. La title track e 'The Path Of Broken Ones' sono due esempi lampanti di come si è evoluta questa formazione che ci auguriamo possa promuovere adeguatamente il migliore lavoro dai tempi di ‘Songs For The Last View’.