I tedeschi aggiungono un altro capitolo alla loro nutrita discografia che li ha visti imporsi in ambito atmospheric sludge, post metal e crust-black senza sostanzialmente sbagliare un colpo. L'aspetto più intrigante della band guidata da Dominik Goncalves dos Reis, che peraltro li accomuna ad un'altra realtà strepitosa come i Cult Of Luna, è quello di possedere una visione precisa, portata avanti fin dal primo ep, 'Salvation In Darkness', e dallo split con i Kazan. Se 'Downfall Of Gaia' aveva di fatto chiuso un'era e 'Aeon Unveils The Thrones Of Decay' ne aveva aperta un'altra, potendo avvalersi per la prima volta di una distribuzione significativa, con questo quarto full lenght siamo di fronte ad una ulteriore estremizzazione delle caratteristiche di un suono selvaggio e potentissimo. Il basso non era mai stato tanto protagonista delle invettive strumentali e il nuovo chitarrista Marco Mazzola mostra fin da subito un affiatamento importante con gli altri membri. Tra le ruvide pieghe delle sei tracce in questione, registrate agli Hidden Planet Studios di Berlino, troverete la guida per leggere il futuro del metal estremo. Un'interpretazione omnia e cinica di tutto quello che è successo nel genere negli ultimi venti anni e che 'Atrophy' esalta in tutta la sua epicità. 'Woe' e 'Ephemerol II' sono gli strumenti diabolici con cui intervenire drasticamente sulla nostra psiche mentre la title track è forse l'apice assoluto in carriera.