Credo nessuno si sarebbe immaginato la possibilità di un supergruppo tra membri di The Strokes e Jane’s Addiction. Sinceramente faccio fatica a trovare due gruppi stilisticamente così lontani tra loro eppure la chimica nata tra il bassista Nikolai Fraiture ed il batterista Stephen Perkins (anche Porno For Pyors e Infectious Grooves tra le sue esperienze passate) appare notevole. Al loro fianco si muovono Noah Harmon dei The Airborne Toxic Event e Camila Grey degli Uh Huh Her ed il risultato è un suono futuristico, ricco di sfumature new wave, funk, psych e quel tocco indie che verrà premiato dalle classifiche. La title track è stata celebrata da NME e subito si è scatenato il passaparola tra gli addetti ai lavori. Ad aggiungere spessore alla release ci hanno pensato Matt Boynton (MGMT) e Brad Bell (Arcade Fire) grazie ai quali non siamo al cospetto del tipico album indie di cui si dimentica dopo due settimane di articoli e interviste in rete. In questo caso invece il songwriting è originale e gli spunti talmente interessanti da far pensare ad un ulteriore sviluppo del progetto in seguito. Gli apici della scaletta sono senza dubbio l’iniziale ‘Happenin’, a metà tra New Order e Interpol, e l’acida ‘Chemical Solution’ ma anche ‘Cleopatra’, che vede la partecipazione di Erika Spring degli Au Revoir Simone (anche al pianoforte in ‘Car vs Bldg’), e ‘L.I.T.A.’ sono momenti significativi. Nei crediti pure Gus Oberg, che si è occupato del mixaggio, il percussionista Tennessee Thomas (The Like) ed il chitarrista solista Lewis Lazar.