-Core
Ephemeral
The Anix
Cleopatra Records
Pubblicato il 17/05/2017 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Again
2. Nevermind
3. Sideways
4. Celestica
5. Mask
6. Remnants of us
7. Sleep
8. Without You
9. Stay
10. Vanished
11. Wait
12. Hollow
13. Sideways (Several Definitions Day Remix)
14. Sideways (Several Definitions Night Remix)
Songs
1. Again
2. Nevermind
3. Sideways
4. Celestica
5. Mask
6. Remnants of us
7. Sleep
8. Without You
9. Stay
10. Vanished
11. Wait
12. Hollow
13. Sideways (Several Definitions Day Remix)
14. Sideways (Several Definitions Night Remix)

In tutta sincerità ammetto la mia colpa. Ho peccato di debolezza e me ne pento. Quando ho inserito questo cd nel lettore mi sono totalmente abbandonato al suono vintage dei synth dei californiani cadendo in quel limbo tra ‘Violator’ e ‘Songs Of Faith And Devotion’ con cui i Depeche Mode hanno costruito buona parte della loro immortalità. Un’altra band che i The Anix mi hanno rammentato poco dopo sono stati i Nyves ma in questo caso non si tratta di extraterrestri miliardari ma piuttosto di un progetto parallelo, nello specifico di Ryan Clark dei Demon Hunter. Potrei parlarvi anche di Julien-K e Crosses ma l’ultimo paragone che traccerò in questa recensione è con i Deadsy di Elijah Blue Allman che sapevano fin dall’inizio di non essere nati per arrivare lontano ma seppero comunque pubblicare tre lavori in studio di eccellente industrial rock. Di sicuro Brandon Smith e compagni non sono finiti per caso nel roster di Cleopatra Records (L.A. Guns, Anti-Nowhere League, Warrant) e, album dopo album, hanno saputo trovare la loro dimensione e rendere il proprio sound sempre più personale. I progressi già evidenziati con ‘Sleepwalker’ vengono adesso estremizzati con ‘Ephemeral’, una manciata di canzoni che illuminano una formazione totalmente differente e pronta a conquistare il globo intero. Non solo Brandon Smith ha migliorato songwriting e linee vocali ma ogni dettaglio della scaletta è curato in maniera maniacale e il feeling con il chitarrista Chris Dinger ed il batterista Logan Smith è superbo. Si parte fortissimo con ‘Again’ e ‘Nevermind’ e le influenze techno-idm di Moderat, Trentemøller, Maceo Plex e Phon.O ostentate nella presentazione emergono evidenti. Ancora di più quando viene ripresa la pazzesca ‘Celastica’ dei Crystal Castles subito prima del singolo ‘Mask’, che potrei sentire per ore senza stancarmi. Nella seconda parte di album spiccano invece ‘Vanished’ ed i due remix di ‘Sideways’. A colpire sono due peculiarità su tutte. La prima è la fluidità con cui questi piccoli monoliti strumentali scorrono lasciando il segno ma evidenziando allo stesso tempo una solenne continuità. La seconda corrisponde alla capacità di fare centro con ritornelli per nulla banali eppure lesivi per la mente. Capacità, quest’ultima, che di solito appartiene soltanto alle rockstar di più alto livello. In attesa di capire se ‘Ephemeral’ ed il tour che seguirà permetteranno ai The Anix di imporsi in ambito internazionale, godetevi uno degli album rivelazione di quest’anno che sta compiacendo molti.

 

The Anix
From USA

Discography
An Illusion Of Time 2004
Play, Dance, Repeat 2005
Demolition City 2008
Sleepwalker ?2011
Ephemeral 2017