Devo intanto farti i complimenti perché meravigliosamente bene nel nuovo album..
Ti ringrazio di cuore ma ho ancora tanto da imparare. Con Mark abbiamo studiato a lungo il modo per rendere le mie parti vocali più varie e integrate col resto della musica. In questo senso "The Divine Conspiracy" è senza dubbio il nostro album più completo e maturo, figlio di una consistente pre-produzione e alcune scelte importanti. La grande accoglienza che hanno avuto i nostri primi due album in parte ha rappresentato un freno perchè non volevamo deludere chi ci ha seguito fin dall"inizio e faticavamo a immaginarci in modo diverso. Abbiamo allora cercato di fare un passo avanti curando la produzione e regalando a chitarre e voce ancora più potenza.
Non temi di soffrire il paragone con le colleghe più famose ?
Sono consapevole di avere tante colleghe bravissime e anche solo il fatto di essere paragonata a loro mi rende orgogliosa e agguerrita. In questi anni ho guardato soprattutto a Nightwish e Tristania come esempio e il destino ha voluto che entrambi i gruppi abbiano cambiato cantante. Sono curiosa quindi di sentire le nuove arrivate. Da bambina ho avuto un"impostazione classica ma crescendo ho iniziato a provare curiosità per altri generi. Ho scoperto di essere affascinata da altri spazi e territori che non conoscevo e in parte mi hanno aiutata a non avere una preparazione troppo rigida. Penso che gli album che ho più consumato nella mia vita siano "Absolution" dei Muse e "Irreligious" dei Moonspell e questo può farti capire quanto possano essere molteplici e vari i miei ascolti.
In cosa pensi si differenzi maggiormente il nuovo full lenght da "Consign To Oblivion" ?
A livello di produzione e di suoni penso sia evidente un certo cambiamento. E" singolare che tutti ci abbiano chiesto chi fosse il nuovo produttore e lo stesso Sascha Paeth nonostante la notevole esperienza accumulata in tanti anni si è detto sopreso del risultato finale. "The Divine Conspiracy" segna un momento importante per la nostra carriera. Non siamo mai stati tanto convinti delle nostre potenzialità e mai abbiamo avuto delle canzoni tanto funzionali ai nostri obiettivi. Quest"album ha delle chitarre enormi e corpose ma è allo stesso tempo il primo in cui le influenze orchestrali e rock trovano un loro spazio congeniale invece di muoversi come entità separate nel contesto generale. Come puoi sentire tu stesso le canzoni sono molto meno prevedibili e in un attimo passano da atmosfere decisamente heavy a lambire territori pop-rock come nel caso del singolo.
Parliamo appunto di "Never Enough". Ascoltandola sembra che anche voi miriate al mercato americano..
"Never Enough" è un pezzo che si distingue molto dal resto materiale non solo per come è costruita la parte vocale. L"arrangiamento ci ha impegnato molto e siamo sicuri che sia il modo migliore di presentare il gruppo a tutti coloro che ancora non ci conoscono. Non so dirti se sia una canzone più adatta o meno al mercato americano anche perchè quest"ultimo cambia orientamento e direzione in pochi mesi ma anche noi come i Within Temptation guardiamo oltre oceano e speriamo che l"album abbia riscontri positivi.
In cosa consiste la ‘cospirazione divina’ di cui parlate ?
Il titolo è nato dalla volontà di presentare l"album come un binomio tra peccato e innocenza. Lo stesso contrasto che emerge anche dall"artwork nel quale ho cercato di rappresentare la sensazione che si prova quando ci si pongono delle domande e si hanno dei dubbi ma anche la forza di una decisione nel compiere un atto. Il solo motivo per cui Dio ha creato più religioni per l’umanità è che tutti alla fine si accorgano che i loro dettami sono identici. Nel disco parliamo dei peccati capitali come dell’assoluta incuranza con cui l’uomo tratta l’ambiente che lo ospita e delle differenze sociali che ancora sussistono tra sesso maschile e femminile. Tutto è legato alla religione e alle leggi universali ma raccontato attraverso fatti quotidiani nei quali ognuno è libero di identificarsi come vuole. Per esempio Mark è fortemente influenzato dai Maya e anch"io quando sono stata in Messico ho avuto modo di rimanere affascinata da quanto ci ha tramandato quella civiltà.
Cos"è successo con Jeroen ?
Non abbiamo avuto nessun litigio. Solo non aveva più intenzione di seguirci in tour e spostarsi continuamente. Adesso ha cambiato ambito e si sta dedicando a jazz e fusion mentre noi stiamo cercando di convincere Ariën Van Weesenbeek che ha suonato sul disco come session man a suonare anche dal vivo. E" stato davvero fantastico e prima che ci raggiungesse in studio non potevamo immaginare che le parti di batteria sarebbero venute così bene.
(parole di Simone Simons)