-Core
Uncledog
Italia
Pubblicato il 31/07/2015 da Lorenzo Becciani

Avete mai giocato a Roulette Russa?
In realtà no come si puo' forse capire dal video di Luca Adami. Abbiamo pensato che un titolo del genere fosse una metafora efficace per tutto quello che ci è capitato in questi anni. Poi siamo stati in tour in Russia quindi tornava pure bene.

Chi sono gli Uncledog?
Gli Uncledog sono cinque amici che suonano insieme da otto anni. Prima facevamo cover poi quando Niccolò si è unito alla band abbiamo cominciato a fare musica nostra e da quel momento qualunque sforza è stato incentrato nella realizzazione di questo obiettivo.

Cosa ricordate della registrazione dell’ep ‘Face On The Floor’ con Sylvia Massy?
E' stata senza dubbio un'esperienza che ci ha segnato. Nel senso buono naturalmente. Intanto abbiamo avuto la prova definitiva che negli Stati Uniti i musicisti e gli addetti ai lavori sono dei professionisti di altissimo livello. Per noi che proveniamo da una realtà piccolissima trovarci in un contesto del genere è stato qualcosa di incredibile. Lo studio era fantastico e ci trattavano come se fossimo musicisti navigati e questo ci ha spinto a dare il massimo. Siamo stati ai RadioStar di Weed per tre settimane.

Quanto siete cambiati rispetto all’ep?
Siamo maturati e dentro di noi è cresciuto il coraggio che ci ha spinto a prendere delle decisioni che non avremmo mai pensato di prendere in passato. Come acquistare un furgone e partire per la Russia per esempio. Niccolò aveva solo diciotto anni quando abbiamo registrato l'ep e nel frattempo è migliorato come cantante e la sua voce è cambiata.

Come è nato il vostro primo full lenght?
Il nostro limite era sempre stato quello della lentezza nel comporre nuovi brani. Partivamo da lunghe parti strumentali e cercavamo di costruirci qualcosa ma con enorme difficoltà. Dopo essere tornati dalla California Sylvia Massy ci ha consigliato di metterci in contatto con un produttore italiano, Pietro Foresti, e lui ci ha aiutato moltissimo nel trovare un approccio compositivo più semplice ed efficace. Quando abbiamo cominciato a lavorare con Pietro avevamo poche idee e seguendo i suoi consigli in sei mesi ci siamo trovati con quaranta brani. Alla fine non abbiamo fatto altro che scegliere i più diretti e quelli che sentivamo più nostri.

Il vostro è un rock bello tosto con venature grunge e testi semplici e diretti. Come nascono le vostre canzoni? Partono da un riff o da una linea melodica?
Adesso partiamo da un testo con una base ritmica e una chitarra acustica in sottofondo. Se lo scheletro è buono ci aggiungiamo tutti delle parti.

A livello di mixaggio vi siete rivolti a Rich Veltrop. A cosa è dovuta questa scelta?
E' il fonico residente ai RadioStar. In realtà pensavamo anche di registrare con Sylvia Massy il full lenght poi per motivi logistici ed economici abbiamo cambiato idea ma volevamo comunque che l'album avesse un suono americano. Le canzoni sono state registrate in presa diretta come se fossimo sul palco.

Quanto c’è di digitale nel vostro album?
Praticamente nulla. Solo qualche effetto aggiunto sulla voce Non volevamo troppi suoni perche poi dal vivo avremmo avuto delle difficoltà.

Di cosa parla ‘Shiver’ ?
E' una canzone nata da un periodo stressante. Ero sotto tesi, studiavo tutto il giorno ed arrivavo la sera stremato a dovere provare col gruppo. Elisa Ambrosi e Maura Costantini hanno girato un video divertente a cui siamo particolarmente legati.

Qual è stata la migliore esperienza dal vivo fino a questo momento?
Abbiamo dei ricordi offuscati ma bellissimi di una Festa della Birra nella nostra zona. E' un evento rinomato e dovevamo aprire ad un gruppo di cover dei Nirvana. La sera prima della data il batterista di questo gruppo si è fatto male e hanno dovuto cancellare la loro partecipazione così il promoter ci ha chiesto di fare da opener. E' stato fantastico. Un'altra data stupenda è stata all'Hard Rock Cafè di Firenze dove abbiamo organizzato un set acustico. Lo abbiamo preparato in una settimana ma il riscontro è stato ottimo e la location spettacolare.

E invece il momento più difficile?
Qualche mese fa ci siamo trovati a suonare in una discoteca in provincia di Vicenza e non c'era nessuno. Abbiamo suonato tre pezzi e poi ce ne siamo andati. Un altro momento triste è stato quando il nostro furgone ha preso fuoco in un distributore di benzina. Eravamo tornati dalla Russia e doveva partire per delle date in Francia e Spagna. Siamo riusciti a salvare gli strumenti per fortuna.

La promozione dell’album è stata rivolta principalmente al mercato italiano o state cercando di proporre l’album anche all’estero?
Ci proveremo ma è difficile. Per potere promuovere la band fuori dall'Italia dovremmo prenderci molti mesi liberi e compiere una scelta di vita precisa.

Uncledog
From Italia

Discography
Russian Roulette (2014)
Passion Obsession (2019)