Come siete entrati in contatto con Indie Recordings. Quali sono le vostre band preferite nel loro catalogo?
Questo è il nostro secondo album per Indie Recordings. Ci conosciamo da tanti anni. Personalmente direi 1349, Audrey Horne, Nekromantheon, Intense, Ribozyme e Sahg ma è difficile scegliere in un catalogo tanto vario.

Ci sono altre band norvegesi con le quali avete instaurato un rapporto speciale?
Con le suddette band abbiamo suonato dal vivo ma ce ne sono decine. La Norvegia è una piccola nazione e le strade si incrociano sempre prima o dopo.

Per esempio 'Those Possessed' mi ha ricordato i Sahg. C'è un legame tra le due band?
Solo il fatto che ci conosciamo ma è comunque un bel legame.

Non è singolare il fatto che il migliore album stoner degli ultimi anni venga dalla Norvegia e non dalla California? Ritieni che la scena stoner sia ormai radicata anche nel vecchio continente?
Credo che la scena dalle nostre parti si sia adattata rapidamente a quello che proveniva dagli Stati Uniti e adesso buona parte delle stoner band viene dalla penisola scandinava.

Quando avete cominciato a comporre le tracce di '7'? E' stato un processo differente rispetto agli altri?
Circa un paio di mesi prima di entrare in studio. Dopo qualche prova siamo andati agli Earshot Studios di Bergen di proprietà di Herbrand Larsen. Si è occupato anche del mixaggio dell'album.

Volevate cambiare qualcosa rispetto a 'Hatred, Love & Diagrams'?
Questa volta volevamo un suono live e più immediato senza stare a pensare troppo alla produzione da ottenere. Ci siamo concentrati sul materiale senza soffermarci sulle idee ed il risultato ci ha soddisfatto in pieno.

Adesso prova a recensire 'The Silver Light' e 'Sickness' per i nostri lettori...
'The Silver Light' è un pezzo rock diretto con un coro catchy. Non ci vuole la scienza del rock per scrivere un pezzo del genere. Solo un rocker che sbatte i piedi. 'Sickness' è il risultato di un approccio più metal con un coro che richiama alla mente gli anni settanta. Il bridge apre il pezzo prima di un doppio coro che porta alla conclusione.

Quanto sono importanti i testi per una musica come la vostra?
E' Osa a scriverli e ci mette un sacco di impegno. Non credo ci sia comunque un messaggio particolare dietro ai testi. Sono semplicemente le cose che accadono nella vita di tutti i giorni. Non molto felici ma nemmeno così oscure.

Cosa devono aspettarsi i vostri fans dai prossimi show?
Un cazzotto musicale in faccia ed uno show sudato, potente e grandioso. Niente di più e niente di meno. Questa è la nostra filosofia come band. Lo facciamo per questo e per nient'altro. Il fatto di essere apprezzati da qualcuno rappresenta un bonus per noi.

Quali sono gli album che hai ascoltato di più negli ultimi anni?
'Bloodstone & Diamonds' dei Machine Head, 'Once More 'Round The Sun' dei Mastodon e 'Ænima' dei Tool.

(parole di Anders Gjesti)