-Core
Apoptygma Berzerk
Norvegia
Pubblicato il 06/02/2017 da Lorenzo Becciani

Per iniziare vorrei parlare un attimo della tua lunga carriera. Guardando indietro nel tempo, alle tue prime mosse nel mercato musicale, sei soddisfatto di ciò che sei riuscito ad ottenere?
Mi ritengo privilegiato per essere riuscito ad avere una carriera così importante. Quando avevo quindici anni ero già un collezionista di dischi, ho lavorato in tre diversi negozi di musica e ho imparato presto ad amare i vinili. Ascoltavo sia underground che commerciale. Avere una band mi ha permesso di girare il mondo e conoscere un sacco di persone interessanti. Quest’album è totalmente diverso da quello che abbiamo fatto in passato. Non so come verrà dal vivo ma ho voluto staccarmi dal solito concept degli Apoptygma Berzerk. L’aspetto curioso è che per farlo sono tornato alle mie radici, a quel suono che circolava nella comunità elettronica nei primi anni ottanta e nella seconda metà degli anni settanta.

Cosa ricordi delle sessioni di registrazione di ‘Soli Deo Gloria’ e ‘7’?
Con ‘Soli Deo Gloria’ avevamo qualche sampler, una drum machine e delle vecchie tastiere. Non sapevamo cosa fare e registrammo semplicemente quello che ci piaceva. Non c’era alcuna aspettativa nei nostri riguardi come accade sempre con i primi album. Eravamo liberi di fare quello che volevamo e il pubblico ci ha ricevuto in modo positivo e interessato. Poi col tempo questo aspetto è peggiorato e adesso abbiamo voluto rompere con questo tipo di aspettative e resettare tutto.

‘7’ è stato un grande successo in diverse parti del mondo. Vi sorprese a suo tempo?
Non proprio. Ricordo chiaramente che, mentre lo stavamo mixando in studio ad Oslo, percepivo di avere realizzato qualcosa di speciale. Sentivo che sarebbe potuto diventare un disco importante ed in effetti è stato il nostro debutto negli Stati Uniti e tutto quello che è venuto dopo è scaturito da tale successo.

Attualmente qual è il vostro bestseller?
Direi ‘You And Me Against The World’ e ‘Welcome To Earth’. Quest’ultimo è un classico e continua ancora a vendere. Lo considero il mio ‘Violator’.

E l’album più sottovalutato?
Sicuramente ‘Rocket Science’ che è in assoluto il nostro album migliore. Purtroppo i problemi della Gun, andata in bancarotta una settimana dopo l’uscita, ci ha messo nei guai. Avevamo investito un sacco di soldi e di colpo ci siamo trovati senza distribuzione, supporto, promozione e tour. ‘Rockest Science’ non è stato nemmeno pubblicato propriamente negli Stati Uniti. Per realizzare un album servono impegno, energia e soldi, è stato molto demotivante e anche per questo ci sono voluti tanti anni prima di tornare. Nel frattempo ho fatto tanti remix e organizzato parecchie date. Oltre che negli Stati Uniti siamo stati in Sud America, Russia e Israele. ‘Exit Popularity Contest’ è una release esclusiva, pensata anche per vinile e musicassetta, piena di strani suoni. Mi ritengo fortunato a potere contare su un catalogo ricco con persone ancora interessate a venire ai nostri concerti.

Ti piace ancora il termini future pop?
In realtà l’ho sempre considerato un problema. Non ho mai amato essere inserito in una scatola. In generale amo i concept più complessi. Per esempio mi piace ‘Vamos A La Playa’ dei Righeira, il riff di synth è superbo, non è complicato, non è intelligente, ha poco di artistico e punta molto sull’intrattenimento. Mi piace ma alla lunga ho bisogno di ascoltare altre cose, intellettualmente più stimolanti.

Nel libretto interno ringrazi Lars Von Trier..
L’artwork è legato a Kingdom, la sua serie televisiva capolavoro, perché l’uomo in maschera si imbatte nello stesso psichiatra pazzo e il report FBI che trovi all’interno è firmato proprio da lui. Adoro quella serie, gli unici personaggi normali sono i due lavapiatti afflitti da sindrome di Down.

Qual è la line-up attuale?
Oltre a me ci sono Ted Skogmann alla batteria, Audun “Angel” Stengel alla chitarra e mio fratello Jonas che si occupa delle tastiere. Geir Bratland si è fatto da parte ma abbiamo fatto insieme un paio di show negli Stati Uniti.

Sei ancora in contatto con Jon Erik Martinsen?
Sì certo. È venuto da me proprio ieri sera. Non è più nella musica ma ama ancora i vecchi synth e abbiamo suonato insieme con qualche nuovo strumento.

(parole di Stephan Groth)

Apoptygma Berzerk
From Norvegia

Discography
Soli Deo Gloria (1993)
7 (1996)
Welcome to Earth (2000)
Harmonizer (2002)
You and Me Against the World (2005)
Rocket Science (2009)
Exit Popularity Contest (2016)