Come sei entrata in contatto con la musica?
Mio padre suonava la tromba ed insegnava. A quattro anni sono stata iscritta alla prima scuola di musica e di conseguenza ho cominciato a fare pratica con gli strumenti. Soprattutto il flauto, mentre ad otto anni ho cominciato a suonare il pianoforte. Alla scuola dell’obbligo naturalmente c’erano corsi di musica e poi sono entrata in accademia per studiare composizione. In pratica studio musica da tutta la vita.
Ci sono dei dischi che ti hanno influenzata più di altri?
Ad essere sincera sono stata iscritta a scuola di musica prim’ancora di capire se mi piacesse o meno. Ho cominciato ad amarla quando sono entrata nell’adolescenza e solo a quel punto ho cominciato davvero a capire quello che studiavo. Prima pensavo solo a suonare Chopin nel modo migliore possibile. Poi ho comprato ‘Ágætis Byrjun’ dei Sigur Rós e sono rimasta totalmente sconvolta da quel suono incredibile.
Come bilanci la musica con la famiglia?
Sono costantemente col telefono in mano, ho sempre decine di email a cui rispondere e fortunatamente mio marito mi supporta. Non riesco ad avere un lavoro vero e proprio ma al momento va bene così.
Che tipologia di atmosfere volevi catturare prima di registrare l’album?
Volevo scrivere di speranza e speravo che l’album venisse fuori più luminoso. Durante il tour di ‘Ask The Deep’ ho capito quanto fosse difficile suonare in maniera tanto mentale e sono tornata alla chitarra acustica ed a sedermi al piano con gioia. Ho comprato un gran piano e mi sono divertita molto a registrare le nuove canzoni. Alla fine è stato un parto facile e molto spontaneo.
C’è un momento delle registrazioni che ricordi con particolare piacere?
Non ce n’è uno specifico. In generale mi sono sentito più libero di fare quello che volevo. Dopo tanti anni non penso più a come dovrei apparire o meno.
‘Never Cry Moon’ è fantastica. Qual è il significato del pezzo?
É un poema sulla luna. Amo il sole ma anche la luna che è davvero magica. Nel coro ho cercato di spiegare come si nasconde. Magari è dietro le nuvole ma è sempre presente.
Cosa intravedi nell’artwork di Birgisdo?ttir Ingibjo?rg?
È riuscita a catturare alla perfezione la speranza che volevo regalare alle persone. Nella mia idea iniziale avrebbe dovuto essere più colorato, in contrasto con quello di ‘Ask The Deep’, ma quando l’ho visto mi è piaciuto così. Ho sentito che potevo di nuovo respirare.
Cosa pensi ascoltando i tuoi vecchi album?
Proprio l’altra notte ero al computer e per qualche motivo ho cominciato a suonare un pezzo di ‘We Sink’. Erano anni che non ascoltavo ‘About Your Funeral’ e mi sono detta che non era affatto male.
Il tuo pubblico sta diventando sempre più vasto. Ciò ti sta rendendo più risoluta in quello che fai?
Non saprei risponderti. In realtà non capisco molto del music business o almeno non ci faccio caso. Sono sempre nervosa quando suono anche se amo suonare per gli altri.
Ti ho vista esibirti in luoghi totalmente differenti tra loro come l’Harpa Kaldalon ed il Mengi, il KEX oppure la Sala dei Giganti a Padova..
Mi sono trovata bene in tutti i posti che hai citato. Adoro l’Italia e tornerò presto al Covo di Bologna. In generale non amo i festival o i grandi concerti. Preferisco vedere le persone attorno a me. Voglio sentire il loro calore.
Sei rimasta colpita dall’omicidio di Birna Brjansdottir? Vedi Reykjavik in modo diverso da quando è avvenuto?
Ciò che è successo è triste, terribile e stomachevole. Esco poco la sera perché ho una bambina piccola ma se è accaduto in Islanda allora significa che può accadere davvero ovunque. Spesso cammino con le tastiere in mano o guardando lo schermo del cellulare. É assurdo perché è scomparsa nel nulla. Credo sia stata veramente una orrenda coincidenza. La ragazza sbagliata nel posto e nel momento sbagliato.
‘Endless Summer’ di Sóley è un capolavoro, il debutto dei Vök è stratosferico, Jófríður Ákadóttir ha pubblicato un lavoro solista delizioso ed i Mammùt stanno per tornare con un nuovo album. É un grande momento per la musica islandese. Ci sono degli artisti emergenti che hanno catturato la tua attenzione di recente?
Sicuramente le RuGl, hanno quindici-sedici anni e vengono sempre ai miei show. Sono così carine e hanno delle voci incredibili. Inoltre mi piacciono molto le Kælan Mikla che si sono di recente trasferite a Berlino.
Hai da poco un progetto parallelo con Sindri Már Sigfússon (Seabear, Sin Fang) e Örvar Smárason (Múm, FM Belfast). State pensando di pubblicare un album insieme?
Ci siamo imposti di pubblicare un pezzo nuovo ogni mese. Alla fine dell’anno uscirà un album. È un processo caotico, intenso ma divertente.