-Core
Idles
UK
Pubblicato il 13/08/2017 da Lorenzo Becciani

Ho ancora nella mente la divertente chiaccherata che abbiamo avuto in una delle migliori caffetterie di Reykjavík durante Iceland Airwaves. Vi avevo preannunciato che avreste avuto un grande successo ed eccoci qui con ‘Brutalism’ nei negozi e feedback positivo un po' ovunque..
È davvero meraviglioso. Siamo sorpresi di tutto ciò ma anche determinati a fare ancora meglio.

Cos’è brutale per te?
La casualità della vita. Di recente ho perso mia figlia e non riesco a pensare a niente di più brutale. Ancora non mi ci sono abituato. Mi fa soffrire ma la musica mi aiuta.

Cosa rende i vostri concerti così brutali?
Siamo speciali e differenti da tutti gli altri perché siamo onesti, sinceri con noi stessi. Se siamo di cattivo umore si vede on stage. Se siamo di buon umore si vede altrettanto. Non fingiamo mai di essere qualcun altro ed i nostri caratteri sono liberi di esprimersi sul palco.

Qual è stato il vostro concerto più esaltante finora?
L’esperienza al Louisiana di Bristol è stata memorabile. Fissammo la data due settimane prima del concerto ed andò sold-out. Alla fine dello show tutti parlavano di noi ed è stato il momento in cui hanno cominciato a prenderci davvero sul serio. In ogni caso l’intero club tour di supporto a ‘Brutalism’ è stato eccezionale.

A Reykjavík mi parlaste del grande lavoro di Paul Frazer..
È stato un lungo processo. È passato un bel po' di tempo da quando ci siamo capiti a quando siamo entrati in studio ma adesso che ‘Brutalism’ è uscito siamo consapevoli che sia stata la migliore scelta possibile. Ha cambiato il nostro modo di lavorare e come vediamo le sessioni di registrazione. É un linguaggio totalmente diverso dal suonare dal vivo. È stato fondamentale e collaboreremo con lui anche per il prossimo album.

Avete già delle canzoni nuove pronte?
Ne abbiamo sedici completate. Continueremo a scrivere e registrare fino alle sessioni finali che saranno in gennaio. Il processo è divertente. Stiamo chiusi in una stanza e non usciamo finché non abbiamo composto qualcosa di decente. Poi torno a casa e scrivo le melodie vocali ed i testi.

Quanto sono importanti i testi per una musica pensate per la dimensione live come la vostra?
Non così importanti come basso e batteria ma le parole spaventano le persone dopo. Sono importanti in un secondo momento perché rafforzano il legame con l’ascoltatore. I testi di ‘Brutalism’ sono stati scritti in un periodo molto brutto della mia vita e sono tutti collegati da loro. In un certo senso è un album autobiografico e catartico. Immagina una serie di esplosioni di emozioni e il tentativo di rimettere tutto insieme. Ad un certo punto la band era quasi scoppiata e abbiamo dovuto ricostruirla.

L’artwork invece trasmette tranquillità..
Simboleggia un blocco sonoro e una solida struttura familiare. Anche i prossimi testi saranno catartici. Non riesco ad inventare storie come Nick Cave. Sono più realista come Ken Loach. É una sorta di flusso di coscienza. Nei primi demo ero più politico ma non sono cambiato. Questo è il mio modo di scrivere.

Ricordi qual è stato il primo album che hai comprato?
Un magnifico album hip hop. ‘Labcabincalifornia’ di The Parchyde. Purtroppo nel Regno Unito l’hip hop non è un granché. Molto meglio il grime.

Qual è la tua t-shirt preferita?
Una vecchia t-shirt di Frank Zappa ma adoro anche quelle dei Metz.

(parole di Joe Talbot)

 

Idles
From UK

Discography
2017 Brutalism
2018 Joy As An Act Of Resistance
2020 Ultra Mono
2021 Crawler
2024 Tangk