Perchè avete scelto proprio ‘The Silent Vigil’ come titolo del nuovo album?
É lo stage successivo nel processo di lutto. Quando il seguaci del defunto leader sono in rispettoso silenzio davanti alla sua bara.
Quanto tempo avete impiegato a comporre e registrare il materiale?
Ad essere onesti avevamo già raccolto delle idee durante le registrazioni di ‘For The Fallen’. Scott raccoglie tutte le idee sul suo hard disk e insieme me a le registra per poi trasferirle in mp3 tramite Qbase. Quando lavoriamo alle tracce tendenzialmente impieghiamo circa un mese per completarne una, registriamo un demo mixato alla meglio e poi passiamo alla successiva. Karl scrive le liriche e poi riprendiamo i demo assieme a Scott e apportiamo le modifiche necessarie perché finiscano nell’album. Stavolta Karl ha dato al tema della guerra un’estensione minore e ha scritto liriche più legate al mondo che ci circonda ed alle ingiustizie sociali.
Avete notato delle differenze in termini di produzione e registrazione stavolta?
Abbiamo registrato ‘The Silent Vigil’ esattamente come ‘For The Fallen’. La produzione invece è stata diversa e l’approccio è stato più condiviso. Anche se ‘For The Fallen’ è un grande album non ci siamo preoccupati troppo che suonasse bene ma far parte di una band significa confrontarsi con un continuo processo di conoscenza. Quindi abbiamo usato la nostra esperienza per pubblicare l’album migliore possibile.
Il nuovo album è più heavy del suo predecessore. Lo avevate pianificato in partenza?
Volevamo un suono di batteria più naturale senza alcun sample. Abbiamo anche usato degli amplificatori per le chitarre invece dei classici programmi per computer. Questo ha reso tutto più reale e come musicista non potrei essere più felice del risultato finale.
Avete iniziato questa nuova avventura con ‘The Hellfire Demos’. Vi aspettavate un feedback di questo tipo?
Onestamente non ci pensavamo affatto. All’inizio volevamo suonare delle cover poi sono venute fuori delle nuove canzoni e la gente le ha apprezzate. Il nostro unico obiettivo era quello di divertirci e quando registrammo il demo l’idea era quella di pubblicare un singolo. Adesso invece siamo concentrati su suonare più show possibili e completare il nostro terzo album che ci auguriamo di registrare il prossimo anno.
Quali sono le tracce chiave dell’album a tuo parere?
Sono tutte grandiose ma le mie preferite sono ‘No Known Grave’ e ‘New Dark Ages’. La prima è nata da un sentimento di dolore provato quando abbiamo visitato il cimitero militare di Ypres in Belgio. C’è un numero impressionante di soldati della Prima Guerra Mondiale i quali corpi non sono mai stati ritrovati. La seconda invece riflette il fatto che una società apparentemente avanzata sta invece compiendo numerosi passi indietro.
Fai parte del music business da tanti anni. Cosa cambieresti dell’industria musicale?
Non cambierà mai. L’unica cosa che puoi fare è trovare un’etichetta decente, avere un piano e cercare di portarlo a termine per quanto possibile.
Quali sono i tuoi cinque album death metal preferiti di sempre?
‘Blood Fire Death’ dei Bathory, ‘To Mega Therion’ dei Celtic Frost, ‘The Key’ dei Nocturnus, ‘Left Hand Path’ degli Entombed e ‘Seven Churches’ dei Possessed. Poi non posso non citare ‘...For Victory’ dei Bolt Thrower mentre la mia band preferita in assoluto sono i Paradise Lost.
Ci sono delle nuove band che hanno catturato la tua attenzione di recente?
Ascolto vari generi di musica e ci sono parecchie band inglesi che mi piacciono. Tra queste Ashen Crown, Kroh e Valafar. Detto questo mi piacciono molto Meshuggah e Ihsahn, con cui faremo un paio di festival.
Cosa significa integrità per te?
Cerco di vivere nel migliore modo possibile, essendo onesto e giusto in tutto quello che faccio. Provo a non rompere troppo le palle agli altri..
Quali sono gli highlight della tua carriera di musicista?
Registrare le John Peel Sessions, il collegamento con Games Workshop su ‘Realm Of Chaos’, che fu davvero una grande cosa all’epoca, ed il The Grind Crusher Tour. Nel complesso sono stati trent’anni divertenti. Ho viaggiato molto e mi sono divertito assieme a dei veri amici. Tanti bei ricordi e qualcuno triste.
(parole di Andrew Whale)