Ti ho scoperta due anni fa e mi sono subito innamorato della tua voce. Subito ho pensato che avresti potuto cantare di tutto e quindi ero molto curioso di ascoltare l’album. É questa Sigrún o dobbiamo attenderci qualcosa di totalmente differente in futuro?
Per un certo periodo ho pensato di mettere da parte il mio lato sperimentale ma non ci sono riuscita. Credo che le nuove canzoni siano più focalizzate rispetto al materiale di ‘Hringsjá’. Ho trovato il mio suono e sono felice di mostrarlo.
Sono rimasto sorpreso dalla quantità di beat industrial. Da dove hai preso ispirazione?
Cerco di ascoltare musica molto diversa e prendere ispirazione da quello che mi piace. Amo molto la Tri Angle, una label newyorkese che in catalogo ha artisti come Vessel e Lotic. Ascolto anche musica hardcore, molto caotica, intensa, che genera confusione e disorienta.
Quando hai cominciato a comporre il materiale?
Il processo è stato lungo e suddiviso in tre diverse sessioni. Le registrazioni sono iniziate a gennaio e sono durate nel complesso circa cinque mesi. Albert Finnbogason si è occupato del mixaggio e del mastering mentre la copertina è stata realizzata da Viðar Logi.
Qual è la traccia chiave di ‘Onælan’?
Direi ‘Anneal Me’ o ‘Vex’. Entrambe riassumono le fondamenta del processo creativo soprattutto in termini di energia. La musica per me deve essere ipnotica e stringere un legame con la nostra natura più primitiva.
Hai una voce fantastica e, soprattutto in Islanda, è molto difficile distinguersi per unicità. Quanto l’hai scoperta?
È stato difficile trovare la mia identità. Ho aspettato molto prima di pubblicare la mia musica. Scrivevo in segreto solo per me stesso. Ho suonato per anni clarinetto e trombone e ho girato parecchio in tour come musicista. L’ultima esperienza è stata con Florence & The Machine e mi ha convinta a provare con maggiore convinzione ma sono stata terrorizzata a lungo.
Il paragone con Björk ti disturba?
Credo che sia qualcosa da cui non si possa scappare. La sua è una presenza così grande. È un’influenza fondamentale per tutti noi.
C’è una nuova cantante islandese che ti senti di consigliarci?
Mi piace molto K.óla.
Cosa dobbiamo attenderci dal tuo show?
È difficile trasportare dal vivo tutti i layers strumentali dell’album ma ci provo. Con me ho diverse visual e le pietre laviche. Due mesi mi sono esibita all’Húrra e mi sono divertita tantissimo.
Sei felice di partecipare ad un festival gender-balanced?
Sono molto eccitata. Questo è il mio terzo Airwaves e l’ambiente è bellissimo. É sempre un momento divertente dell’anno ed è assurdo il numero di nuove band interessanti che vengono fuori a ciascuna edizione.
Chi sei curiosa di vedere?
Blood Orange.
Quali sono i tuoi piani dopo il festival?
Uscirà a breve il videoclip di ‘Vex’ con un sacco di immagini distorte. Poi comincerò a pensare al nuovo materiale e non ho idea se sarà più heavy o pop. La base industrial rimarrà sicuramente però.