Come siete entrati in contatto con Iceland Airwaves?
Il nostro manager ha pensato fosse una buona cosa per noi visto che altre band irlandesi e inglesi si erano trovate bene.
Siete riusciti a visitare qualche posto speciale?
No, siamo arrivati in mattinata e non c’era abbastanza tempo. Però abbiamo fatto un giro per Reykjavik e abbiamo visitato un paio di negozi di dischi tra cui il 12 Tonar che è davvero bello.
Uscite per la Partisan Records che è anche l’etichetta degli Idles. Qui in Islanda ancora si parla della loro esibizione di due anni fa...
Il nostro show è abbastanza simile al loro per enegia e trasparenza. Come songwriting invece siamo abbastanza diversi. Il nostro mood è più poetico e legato alle radici irlandesi.
Dal vivo seguite un programma preciso o vi lasciate andare all’improvvisazione?
Abbiamo un scaletta e, volendo registrare l’album in presa live, abbiamo provato le canzoni fino alla morte ma siamo sempre aperti a cose nuove.
Come si è formata la band?
All’inizio eravamo io, Conor Deegan e Grain Chatten. Volevamo suonare dal vivo e quindi abbiamo cercato i migliori musicisti che erano disponibili. Siamo accomunati dall’amore per The Strokes, The Fall e The Modern Lovers, oltre che dal fatto di sapere reggere l’alcol. Se vuoi sentire delle storie di vita reale attraverso gli occhi di un cinico romantico, allora entra in un bar di Dublino. ‘Liberty Belle’ parla del posto in cui siamo conosciuti ed in generale troviamo che ci sia molto di poetico nel tipico colloquiare della gente comune irlandese.
Sembrate tutti appassionati di poesia..
E’ il denominatore comune della band. Un paio di anni fa abbiamo pubblicato un libretto di poesie intitolato ‘Vroom’ ed è quello che ci unisce. È lo spirito della band. Siamo tutti legati agli scritti ti Joyce, Yeats e Eliot.
Vi considerate una band politica?
Le nostre sono principalmente osservazioni sociali. C’è troppa apparenza in giro. Non c’è sostanza. La gente ha bisogno di provare qualcosa di vero e l’unico modo di farlo è tirare fuori i propri sentimenti.
Come siete entrati in contatto con l’etichetta?
Sono venuti a vederci ad uno show al Victoria di Dalston. In catalogo, oltre agli Idles, hanno artisti come Cigarettes After Sex e John Grant e siamo felici che si siano interessati a noi.
Siete rimasti colpiti da qualche altra band che si è esibita a Iceland Airwaves?
Ci è piaciuto molto lo show dei Black Midi. Hanno registrato un singolo col nostro produttore.
Come descrivereste ‘Dogrel’?
Un buon inizio.
Personalmente vi ho conosciuto con ‘Hurricane Laughter’..
Ha un taglio impressionista, abbiamo immaginato i pensieri di una persona nel sonno e il suono si è rivelato più oscuro di quello che avevamo pensato. Non è la canzone che ci rappresenta di più ma adoriamo suonarla dal vivo.
(parole di Conor Curley)