-Core
Asylum Pyre
Francia
Pubblicato il 04/06/2019 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto presenta la band con un breve commento su ogni album rilasciato finora..
Natural Instinct? - Il primo sguardo alla Terra e di conseguenza le prime paure provate osservandola. Le guerre hanno portato ad altre guerre e la ricerca di armi sempre più potenti continue. Ce ne stiamo rendendo conto troppo tardi.
Fifty Years Later – Una maledizione inarrestabile. Mi chiedo come sia possibile che mentre viviamo sullo stesso pianeta non siamo capaci di prendere decisioni comuni. È un monito a combattere per quello che conosciamo e soprattutto per quello che succederà tra cinquanta anni. Povera ragazza, hai perso tutto. Odio tutti quanti per questo. Ti abbiamo seguito tra i feriti..
Spirited Away – Il tradimento dei nostri avi. Per chi è morto, per chi si è perso, per chi si sente diverso ed emarginato, per chi è stato ucciso mentalmente. Siamo sempre sulla Terra ma è tutto così effimero. Mentre il tempo scorre velocemente il suolo rosso dell’Africa è sempre più asciutto.
N°4 – Mostrateci delle belle cose, condividete le nostre visioni. Uniamo nel M.E.T.A.L.

Cosa volevate cambiare o migliorare con ‘N°4’?
Non si tratta di cambiare qualcosa ma di dare il massimo. Abbiamo molte influenze diverse come l’heavy metal, lo speed metal… Avevamo bisogno di modernizzare il nostro sound per potere competere in nazioni come Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia..
 
Perché avete scelto un titolo del genere?
A causa dell’artwork realizzato da Gustavo Sazes (Amaranthe, Machine Head) che è davvero aggressivo e post-apocalittico. L’album si basa su una storia del 2052. Tutto sarà collassato. Ci troveremo in un mondo cinico con automi o maschere da gas dappertutto. In Cina stanno producendo maschere di gas su larga scala seguendo le regole della moda. L’artwork è una sorta di pubblicità e sono stati utilizzati gli stessi colori di Chanel N°4.
 
Dove avete registrato?
Abbiamo incontrato il nostro ingegnere del suono, Angelo Emanuele Buccolieri, nel 2016, durante il tour con Luca Turilli’s Rhapsody e Iron Mask. Era l’ingegnere del suono di questi ultimi. Thomas ha fatto il suo nome quando stavamo pensando a chi potesse produrre il nuovo album. ‘N°4’ non è stato l’album che ha necessitato più tempo in carriera ma non è stato nemmeno così veloce. Ci sono volute circa tre settimane per completare il processo. Una settimana per le parti di batteria e cinque giorni per le canzoni. Considera che in ognuna di esse ci sono almeno dieci parti vocali. Tutto è stato registrato in maniera molto pulita ed in alcune canzoni sono finiti qualcosa come 130 layers.

Vi siete ispirati a qualche album in particolare per la produzione ed il missaggio?
Angelo ha capito subito cosa volevamo ovvero un suono moderno ma allo stesso tempo tradizionale, power, speed e electro-pop! A quel punto abbiamo affidato la masterizzazione a Mika Jussila (Nightwish, Stratovarius, Beast In Black) che ha apportato altri miglioramenti. Lavorare con loro è stato un piacere.
 
Cosa desiderate trasmettere con le liriche dell’album?
È la continuazione del concept. Il primo album parlava del primo sguardo alla Terra ed a tutti danni compiuti,  il secondo di una maledizione inarrestabili, il terzo di salute mentale e sindromi varie. Adesso vogliamo combattere. È il risveglio della vendetta. In questa guerra ognuno ha una doppia vita, una del mondo ufficiale ed uno nella resistenza. Io sono Oxy, il leader e una top model. Il mio viso può pubblicizzare un profumo ma anche delle maschere da gas..

‘One Day’ è un singolo favoloso. Quali sono le altre tracce chiave?
Ogni canzone ha qualcosa da dire e una storia da raccontare. Possono essere tranquille, potenti o schizofreniche. Ciò dipende molto dal mood in cui si trova l’ascoltatore..

Puoi darci qualche ragguaglio sul featuring dei Beast In Black?
È nato per caso. Non sapevamo chi fosse prima che il pezzo fosse completato. Non eravamo troppo soddisfatti del demo e abbiamo deciso di cambiare qualche linea vocale. I Beast In Black hanno aperto per i Luca Turilli’s Rhapsody a Parigi e si sono visti con Johann dopo lo show. Il giorno dopo gli ha scritto su Messenger e così è nata la collaborazione.
 
Chi è Lady Ivy?
É una metafora di quando lo spirito è intrappolato in un corpo ferito e non riesci a rispondere quello che vorresti. Una metafora della malattia che si è diffusa tra gli esseri umani sulla Terra.

Com’è la scena metal francese?
La Francia è un Paese difficile in termini di musica metal. I locali sono cari, specialmente a Parigi, ed il pubblico è difficilmente raggiungibile a meno di non essere parecchio famosi. Spendiamo un sacco di soldi per promuovere la nostra musica ma avremmo bisogno di creare un mercato per chi ama il vero metal. Per fortuna ci sono eventi come l’Hellfest dove la passione va al di là dei soldi ma c’è bisogno di una struttura, di un mercato, di assistenza finanziaria perché la passione non può bastare. In ogni caso la scena è piuttosto creativa. Mi vengono in mente Melted Space, Gojira, Loudblast, Alcest,  Regarde Les Hommes Tomber, ADX, Gorgon, Benighted e sono sicura di essermi dimenticato qualcuno!
 
Com’è stato suonare con i Luca Turilli’s Rhapsody? Siete eccitati in vista delle prossime date con i Demons & Wizards?
È stato fantastico. Tutta la band e la crew sono stati carini con noi. Abbiamo mantenuto i rapporti ed è stato il nostro più grande tour. Per quanto riguarda il tour con i Demons & Wizards, rappresenta un’altra grande opportunità per noi. Blind Guardian e Iced Earth sono tra le mie band preferite e ci esibiremo in posti bellissimi!

(parole di Omberline “Oxy Hart” Duprat)

Asylum Pyre
From Francia

Discography
Natural Instinct? 2009
Fifty Years Later 2012
Spirited Away 2015
N°4 2019