-Core
Avatarium
Svezia
Pubblicato il 25/11/2019 da Lorenzo Becciani

La vostra discografia è ormai abbastanza ampia e di alta qualità. É difficile iniziare un nuovo processo di scrittura ogni volta?
È inevitabile seguire l’ispirazione ma allo stesso tempo desideriamo mantenere gli standard qualitativi ai livelli del passato. Questo comporta tutta una serie di emozioni, a tratti puoi essere felice nel comporre e curioso di sperimentare qualcosa di nuovo ma può capitare anche di essere stressato quando non si riescono a raggiungere i risultati prefissati. Il piu’ delle volte ritengo che sia di uno dei doni piu’ belli della vita.

Volevate cambiare qualcosa in particolare?
‘Hurricanes And Halos’ è un ottimo album ma piu’ classic rock rispetto agli altri e stavolta abbiamo voluto tornare ad essere veramente heavy. Nell’album precedente c’erano elementi blues, gospel e psichedelici che non volevamo perdere quindi ci sono state delle discussioni per scegliere la strada piu’ giusta da seguire. Alcune canzoni sono state riscritte in corso d’opera e spesso sono nate da linee melodiche e non da riff come si potrebbe pensare vista la storia della band.

Dopo la pubblicazione di ‘Hurricanes And Halos’ avete effettuato un paio di tour. Questo ha condizionato il nuovo processo?
Intanto siamo felici di aver potuto portare a termine quelle date perché in precedenza non eravamo stati sempre così attivi. L’affiatamento e la chimica che si generano dal vivo le ritrovi in sala prove e servono per selezionare il materiale. Se una melodia è buona puoi costruirci qualsiasi cosa attorno.

Leif Edling ha continuito a tre pezzi ed avete anche due nuovi membri. La chimica nella band è leggermente mutata..
Questo è sicuramente l’album piu condiviso in fase di songwriting di tutta la nostra discografia. L’ingresso di Rickard Nilsson ha dato una svolta in termini di arrangiamenti e anche Andreas “Habo” Johansson ha svolto un ruolo importante. Abbiamo completato le dinamiche in maniera che emergesse sia il nostro lato heavy sia quello piu fragile. Un crescendo di emozioni con elementi dark al suo interno. Il mio intento, in termini di produzione, è stato quello di enfatizzare tutti gli strumenti e tutte le personalità dei membri.

Qual è la traccia chiave dell’album?
‘Voices’ è la perfetta introduzione per l’album, di ‘Rubicon’ mi piacciono le chitarre grasse e heavy ma anche le sue influenze blues. Il mio pezzo preferito rimane però ‘Lay Me Down’. Rappresenta l’ultima versione degli Avatarium e costruisce un ponte tra le atmosfere di fine anni sessanta e le produzioni moderne.

Immaginiamo che Avatarium è un tempio. Con il primo album lo avete costruito, col secondo album ci avete portato la gente dentro, con il terzo avete delineato l’atmosfera attorno al tempo e con ‘The Fire I Long For’ avete acceso il fuoco per i rituali che vi verranno praticati. Adesso cosa vi manca?
Manca qualcuno che comandi all’interno del tempio. Un dio o una dea.

Cattolico o pagano?
È una questione di energia e passione. Non di religione.

Sei impegnato pure con The Doomsday Kingdom e Candlemass. Come riesci a coniugare tutti gli impegni?
Ci sono anche le band che seguo ai Deep Well Studios. In realtà dovrei lavorare ad un solo progetto alla volta ma mi capita sempre di rimandare qualcosa oppure essere in ritardo nella consegna del materiale. Inoltre, ogni esperienza ispira le altre e questo comporta ulteriori cambiamenti, ritardi o ripensamenti.

Quali sono i vostri prossimi piani?
Presenteremo il nuovo album in Svezia in due locali molti belli di Stoccolma e Göteborg. Può essere che faremo anche qualche data in Primavera ma ancora non c’è niente in merito. Poi ci dedicheremo ai festival estivi ed in autunno partiremo in tour.

(parole di Marcus Jidell)

Avatarium
From Svezia

Discography
Avatarium (2013)
The Girl With The Raven Mask (2015)
Hurricanes And Halos (2017)
The Fire I Long For (2019)
Death, Where Is Your Sting (2022)