-Core
Broen
Norvegia
Pubblicato il 05/03/2020 da Lorenzo Becciani

Come siete arrivati a suonare ad Iceland Airwaves?
É stata la nostra manager Katherine a compilare l’applicazione. Ci abbiamo provato per tanti anni e finalmente siamo riusciti a suonare in questo posto meraviglioso. Credo che qualcuno dell’organizzazione ci abbia visto al The Great Escape Festival. La prima impressione con l’Islanda è che sia un paesaggio più crudo rispetto a quello norvegese. Dà più la sensazione di artico.

Che tipo di concerto avete preparato per l’occasione?
Abbiamo provato per quasi due settimane. Questo inverno faremo solo cinque-sei date selezionate e quindi la concentrazione su ogni dettaglio sarà massima. Suoneremo qualche pezzo di ‘I <3 Art’ e ‘Do You Seel Falling Leaves?’.

A proposito del titolo del nuovo album. Prima avete parlato di yoga, poi di amore ed arte ed adesso di foglie che cadono. Il riferimento all’autunno è evidente ma ‘Autumn Leaves’ è pure un classico del jazz.
Quanti collegamenti! Spesso le persone da fuori ci pensano più di noi ahahah… A parte gli scherzi crediamo sia un bel titolo anche perché l’autunno è una stagione differente da tutte le altre, una stagione di cambiamento e che spinge le persone a riflettere prima dell’oscuro inverno.

Quali erano i vostri obiettivi quando avete iniziato a suonare?
Suoniamo insieme da nove anni e crediamo che Broen non sia altro che il risultato delle nostre influenze e delle nostre personalità. Non c’è mai stato niente di pianificato anche se abbiamo un background legato al jazz ed alla musica tradizionale. Per noi la musica è libertà e improvvisazione. Possiamo sperimentare su tutto.

È stato difficile all’inizio?
Sì molto e lo è ancora. Accettiamo nuove sfide in continuazione e scriviamo canzoni senza seguire alcuna formula. Spesso è un processo sorprendente pure per noi stessi. Ogni canzone è diversa dalle altre dal punto di vista del songwriting. Di solito qualcuno di noi se ne viene fuori con un’idea poi ne parliamo e la completiamo insieme, a seconda del mood.

Le vostre liriche nascondono un messaggio particolare?
Diciamo che la domanda che ci poniamo più spesso è quale sia la posizione dell’essere umano in questo mondo.

Vi considerate estremi?
Per certi verso lo siamo. Di sicuro capiamo quando le persone ci ritengono estremi anche se per noi è naturale suonare in questo modo.

E del termine indie pop cosa ne pensate?
Lo troviamo ridicolo.

Dove si sono svolte le registrazioni del nuovo album?
Anche stavolta allo Studio Paradiso di Oslo. Ci avevamo registrato anche ‘I <3 Art’ ma quel disco era stato registrato praticamente live. In quel caso le canzoni erano state suonate parecchio dal vivo mentre per ‘Do You See Falling Leaves? eravamo meno preparati. Quest’album invece è stato più costruito, abbiamo curato ogni canzone in maniera che di adattasse alle altre ed il suono è decisamente più acustico ed organico.

C’è una traccia chiave nell’album?
Direi proprio la title track perché mostra un po' tutto quello che è il nostro universo. Puoi trovarci improvvisazione, parti morbide, suoni più spigolosi ed una grande struttura che cambia ogni volta che la suoniamo dal vivo.

 

Broen
From Norvegia

Discography
Yoga (2005)
I <3 Art (2017)
Do You See The Falling Leaves? (2019)