-Core
Mad Dogs
Italia
Pubblicato il 10/10/2020 da Lorenzo Becciani

We Are Ready To Testify è un titolo che fa pensare ai Rage Against The Machine di ‘The Battle Of Los Angeles’. Come lo avete scelto? 
“We Are Ready To Testify” è il titolo di una canzone dell’album ed amiamo descriverlo come la testimonianza rock’n’roll che lottare per ciò in cui si crede ed inseguire i propri sogni è la rotta maestra per essere davvero liberi.

E invece Mad Dogs com’è nato?
Il nome Mad Dogs, come capita spesso per molte band, è nato più per necessità che per un secondo testo però, seppur comune, “suona” molto rock’n’roll e trasmette quel tocco di irriverenza necessario.

Quando avete cominciato a scrivere i nuovi brani? Cosa volevate migliorare o cambiare dopo ‘Ass Shaking Dirty Rollers’?
Abbiamo iniziato a scrivere nuove canzoni già mentre eravamo in tour con “Ass Shakin’ Dirty Rollers”, quel disco per noi ha rappresentato una svolta verso ciò che volevamo essere, tuttavia fu scritto, composto ed arrangiato in pochissimo tempo, volevamo fare un disco veloce, di impatto che fotografasse l’attitudine del gruppo. Grazie ad “Ass Shakin’ Dirty Rollers”, abbiamo avuto il piacere e la fortuna di suonare tanto, ci ha fatto crescere molto come band; “We Are Ready To Testify” ha raccolto il testimone del predecessore prendendo quello che c’era di buono ma alzando l’asticella ed affinando sia il livello compositivo che il sound, dentro ci abbiamo messo tutto il vissuto come band e come individui. Questo disco, come ogni altra cosa nella vita, non è un punto di arrivo ma una nuova partenza.

Perché siete andati fino a Treviso per registrare l’album? Che tipo di sound volevate ottenere stavolta?
Quando abbiamo deciso di registrare ci siamo sentiti con Max della Go Down Records che ci ha consigliato di registrare al Teatro Delle Voci di Treviso, come tra l’altro aveva fatto lui con l’ultimo disco degli Ananda Mida che vi invito ad ascoltare (https://www.godownrecords.com/product-page/ananda-mida-cathodnatius-LP). E’ stata un esperienza bellissima, una location meravigliosa, appositamente studiata e progettata per la musica, unica in Italia e credo che in pochi in Europa possano vantare qualcosa di affine, mi sbilancio nel dirlo un Abbey Road Studios tricolore. Abbiamo registrato le parti ritmiche insieme poi, ad eccezione di qualche sovraincisione fatta nelle Marche per questioni logistiche al Potemkin Studio, abbiamo completato il lavoro ai Mal Di Testa Recording Studio sempre in Veneto. Tutto il lavoro è stato seguito da Daniel Grego ed insieme abbiamo cercato la giusta quadra nel sound: suoni veri, caldi, vintage se vogliamo. Questa la pagina dello studio di Daniel: https://www.facebook.com/maldetestarecordingstudio

Avete utilizzato solo strumentazione analogica? Che chitarre avete utilizzato per registrare?
Si si solo analogico e con una precondizione: volume altissimo. Abbiamo usato un bel ventaglio di chitarre (Gibson SG, Gibson Les Paul, Stratocaster, Telecaster, Gibson 335, chitarre artigianali stile Epiphone Crestwood) su amplificatori valvolari Marshall Plexi 1959, Orange OR120 e Fender, il tutto per avere delle belle sfumatura di dinamica e suoni dai pezzi più duri come “Leave Your Mark On What You Do” a quelli più psichedelici e dilatati come “Postcard From Nowhere”.

Per il suono di batteria e chitarra vi siete ispirati a qualche album specifico?
Per la batteria avevamo in mente un classic rock americano tipo John Mellencamp o comunque sonorità 70’s. Anche per le chitarre il suono cercato è stato molto anni 70, quello più vero insomma, alti volumi sull’ampli e praticamente nessun effetto sopra. C’è un disco degli Hellacopters che si chiama “Rock&roll is dead” che in questo senso era riuscito a catturare un ottimo sound.

Qual è la traccia che secondo voi rappresenta al meglio il sound di ‘We Are Ready To Testify’?
A livello di sound il disco ha un ottima amalgama, nel senso che pur avendo respiri diversi, dai pezzi più garage a quelli più psichedelici c’è sempre un filo conduttore, i tre singoli lo descrivono abbastanza bene. Sarebbe bello avere un feedback da chi lo ascolterà

A chi sono dedicate ‘No Regrets’ e ‘Postcard From Nowhere’?
Sono due pezzi portanti del disco, “No Regrets” la dedichiamo a chiunque nella vita non vuole lasciare indietro niente, sempre meglio un rimorso che un rimpianto, un piccolo monito che vale per noi per primi. “Postcard From Nowhere” invece pone il tema del viaggio come ripartenza, la dedichiamo a chiunque senta il bisogno di voltare pagina.

Quando vi è stato lasciato sul collo (o chissà dove) il marchio del rock n’ roll?
Eravamo in Mississippi all’incrocio tra la US 61 e la US 49, era quasi mezzanotte, venne un signore vestito di scuro ci fece firmare un contratto con la clausola di soddisfatti o rimborsati…finora è andata bene….

Quando vi è capitato di fare una pessima litigata o addirittura una rissa?
Quando sul palco non c’è la birra….

Volete darci qualche dettaglio in piu’ sulle collaborazioni dell’album?
Tutte le tastiere sono state suonate da Nicola Bagnoli (Gli Avvoltoi), un musicista ed un vero amico che già aveva collaborato con noi nel precedente disco, ci siamo confrontati ed abbiamo arricchito il sound del disco con il suo tocco inconfondibile. Nel primo singolo “Hard Fight” abbiamo aggiunto un pizzico di soul nei ritornelli inserendo un coro femminile composto da Francesca Zenobi e Cristina Biondi. Nel secondo singolo “Postcard From Nowhere” abbiamo spaziato in ambienti più surf/spaghetti western ed abbiamo coinvolto ai fiati Daniele Cherubini (trombone) e Roberto Bottegoni (sax) dei Radio Babylon. Infine su “No Regrets” è intervenuto Massimo Contigiani (Loose) alla chitarra, un fratello maggiore ed un guru del garage\proto punk .

Chi ha realizzato l’artwork?
L’artwork è stato realizzato da Bangalore Studios, un grafico spagnolo con cui eravamo in contatto da tempo e di cui apprezzavamo tantissimo il tratto. Gli abbiamo fornito dei riferimenti, il titolo del disco e le canzoni da ascoltare, ne è uscita una copertina bomba che trasmette tutta l’energia dell’album. Questo l’instagram di Bangalore Studios: https://www.instagram.com/bangalore_studios

Cos’è il garage rock per voi? Oltre a The Hellacopters e Small Jackets a chi vi ispirate?
Il garage rock è una forma di libertà, dentro il garage rock poi oggettivamente ci si classificano decine e decine di sfumature di rock’n’roll, l’importante è essere veri quando si suona. Gli Small Jackets sono nostri amici che apprezziamo e stimiamo molto, più che essere per noi fonte di ispirazione credo che abbiano un background musicale abbastanza affine al nostro. Amiamo gli Hellacopters e tutto ciò a cui sono collegati, il garage rock’n’roll anni ’60s ed il revival ‘80s, il proto punk di Detroit (MC5, Stooges, Sonic’s Randeuz Band), quello Australiano (Radio Birdman), i Rolling Stones, il rock degli anni 70 ma anche un po’ di Soul e Blues che non guasta mai

Quali sono i dischi che avete consumato fino alla noia?
Potremmo fare un elenco quasi infinito ma probabilmente i dischi che abbiamo ascoltato di più sono quelli che abbiamo registrato.

Come siete entrati in contatto con Go Down Records? Quali sono le band che rispettate di più nel loro catalogo?
Con Go Down siamo entrati in contatto diversi anni fa attraverso amicizie comuni. All’epoca eravamo un po’ acerbi il confronto con l’etichetta e con le band del roster ci ha fatto crescere molto stimolandoci a fare sempre meglio. L’etichetta ha fatto tantissime pubblicazioni negli anni, la cosa che accomuna le band prodotte è l’attitudine rock’n’roll (in tutte le sue sfumature dal doom al garage) la passione e la condivisione, noi stessi siamo regolarmente in contatto con diversi gruppi. Tra le band che ci piacciono molto The Sade, Ananda Mida, Mother Island, Ojm, Small Jackets, Dome La Muerte, Lu Silver String Band, Diplomatics, Gli Avvoltoi, ecc….ma sono tutte molto valide, fate un giro sul sito oppure recuperate la compilation appena uscita Go Down Records 2003 – 2020 che racconta la storia dell’etichetta in 28 brani, sull’edizione digitale ci siamo anche noi con il brano “Point of View “ tratto da “Ass shakin’ dirty rollers”: https://godownrecords.bandcamp.com/album/go-down-records-2003-2020

Oltre a Serravalle Rock qual è stata la vostra esperienza live più elettrizzante fino adesso?
Sicuramente tra le esperienze più belle e stimolanti la possibilità di suonare con band importanti come Lords Of Altamond, Deniz Tek (Radio Birdman), Keith Streng (Fleshtones), Yawning Man, Sick Rose, Not Moving ecc… Comunque l’attesa è tutta per le prossime edizioni di Serravalle Rock!

Mad Dogs
From Italia

Discography
Niente E' Come Sembra - 2015
Ass Shakin' Dirty Rollers' - 2017
We Are Ready To Testify - 2020