-Core
Wolfchant
Germania
Pubblicato il 12/06/2021 da Lorenzo Becciani

Cosa è successo nel 2018? Possiamo considerare la line-up stabile adesso?
Ci sono stati dei problemi all’interno della band che ci hanno portato a scioglierci. Poi abbiamo capito che avevamo solo bisogno di una pausa per tornare con nuova energia e andare avanti. La line-up è stabile ed i nuovi membri sono stati coinvolti nel processo di scrittura di ‘Omega : Bestia’. 

Come avete aggiunto Ghust e Seehb?
Li conoscevamo già da tempo e quindi non abbiamo avuto bisogno di audizione per stimare il loro valore. Erano perfetti per il lavoro. In ogni caso non è tanto una questione di tecnica quanto di trovarsi a proprio agio a livello personale. È stato un colpo fortunato. 

Possiamo considerare ‘Omega : Bestia’ come l’inizio di una nuova era dei Wolfchant? Oppure è semplicemente la logica conseguenza di ‘Bloodwinter’?
È difficile dirlo. Non la chiamerei una nuova era perché abbiamo mantenuto quelli che sono i cardini della nostra proposta. D’altra parte c’è stata sicuramente una progressione rispetto ai vecchi album, sia in termini di songwriting che di attitudine musicale. Questo è dovuto logicamente alle influenze dei nuovi membri. Abbiamo cambiato qualcosa rispetto a ‘Bloodwinter’, diminuendo il peso delle orchestrazioni e rendendo le chitarre più heavy. 
 
Quando avete cominciato a comporre il materiale? É stato un processo complicato? 
Ad essere onesti avevamo troppe idee per registrarle tutte. Abbiamo cominciato nel momento esatto in cui ci siamo riuniti e le motivazioni erano forti quindi non è stato difficile selezionare il materiale. Non abbiamo fissato una deadline per potere lavorare senza pressione e poi siamo stati costretti a rinviare l’uscita dell’album a causa dell’emergenza sanitaria. 

Dove si sono svolte le sessioni di registrazione? Che tipo di sound desideravate ottenere stavolta?  
Le tracce sono state registrate ai Southern Wolfcult Studios. É lo studio del nostro chitarrista Skaahl. Come ti dicevo prima, volevamo un suono più potente e ruvido rispetto a ‘Bloodwinter’. Volevamo che le chitarre dominassero.  

Puoi darci qualche dettaglio in più rispetto al concept lirico di ‘Omega : Bestia’?  
C’è un tema centrale che lega pezzi come ‘Im Zeichen Des Tiers’, ‘Bestie’ e ‘Jäger Der Nacht’. Parla dell’istinto primordiale dell’uomo che è sopravvissuto nel tempo e ancora emerge quando provocato. ‘Komet’ è un’allegoria dell’avidità umana che porterà all’estinzione.
 
L’artwork è legato a qualche traccia in particolare?
É una sorta di mix di tutti i significati che ho appena spiegato. Il lupo mannaro è provocato dai seguaci incappucciati ed una cometa sta per impattare sulla terra. La cover è stata creata da Peter Salli. E’ il terzo lavoro che fa per noi ed è stato responsabile delle cover e degli artwork di tanti artisti importanti come Sabaton e Powerwolf. 

Cosa avete incluso nel secondo disco?  
Avevamo tante canzoni che volevamo inserire nell’album principale così abbiamo deciso di selezionare quelle che rappresentano al meglio il nostro stile attuale. Sul secondo disco ci sono idee più vecchie oppure che non stavano troppo bene col resto del materiale. Questo approccio ci ha permesso di concentrarci sul materiale più nuovo. 

Wolfchant
From Germania

Discography
Bloody Tales of Disgraced Lands 2005
A Pagan Storm 2007
Determined Damnation 2009
Call of the Black Winds 2011
Embraced by Fire 2013
Bloodwinter 2017
Omega : Bestia 2021