-Core
Gåte
Norvegia
Pubblicato il 07/12/2021 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto grazie per la vostra arte, che è molto importante per noi, specialmente di questi tempi. Il nuovo album è un capolavoro!
Grazie mille per le belle parole. Siamo eccitati all’idea che così tante persone hanno apprezzato le nostre release acustiche. È stato un processo difficile ed elettrizzante, sotto molti punti di vista, ridimensionare il nostro panorama sonoro esplosivo in uno più tenero. Allo stesso tempo, siamo riusciti a trasmettere esplosività a questo formato completamente nuovo.

Mi piacerebbe partire dalle vostre radici. Voi siete del Trøndelag. Quali sono i posti più interessanti da visitare nei dintorni? Com’è  la scena musicale? 
Siamo di Trondheim, la città più importante del Trøndelag. É una città storica che ha ospitato diversi sovrani medievali ed in seguito è stata guidata dall’ex vichingo Olaf II. È stata infatti la capitale della Norvegia durante il passaggio dal Paganesimo al Cattolicesimo. Non siamo troppo lontani da Trollheimen, la casa dei Troll. Da queste parti ci sono grandi montagne ed una Natura bellissima. La scena musicale è sorprendente considerato il numero degli abitanti. Ci sono un sacco di artisti e gruppi diversi. 
 
Cosa ricordate dei primi anni di carriera? Come giudicate album come ‘Jygri’ e ‘Iselilja’ adesso? 
Eravamo dei ragazzi allora, rapiti dalla stupore. Non credevamo che la nostra musica folk e rock ricevesse così tanto entusiasmo. Il nostro primo disco è diventato di platino. ‘Jygrid’ è forse più legato alla nostra giovane età ma siamo orgogliosi di entrambi. 
 
Perchè avete avuto bisogno di così tanto tempo per pubblicare il vostro terzo lavoro ‘Svevn’? Com’è stata la transizione tra la prima era della band e la seconda?  
Per farla breve, Gunnhild voleva esplorare nuove direzioni nella sua vita. Era molto giovane quando sono nati i Gåte e voleva esplorare nuove aree dal punto di vista dell’espressione artistica, come il teatro per esempio. È stata un’attrice di successo per tanti anni e quando abbiamo deciso di continuare con il gruppo è stato perché abbiamo pensato fosse la cosa giusta da fare. Ci mancava la magia dei Gåte.

Ritenete che ‘NORD’ sia la logica conseguenza o evoluzione di ‘Svevn’? Qual era la vostra visione quando avete iniziato il processo? 
La visione era di tornare alle nostre radici, anche oltre. Abbiamo un forte legame con la musica folk norvegese e volevamo esplorare quei percorsi più di prima. Mentre lavoravamo a ‘NORD’, abbiamo dovuto capire come trovare forza nelle piccole cose. In un certo senso ci siamo sentiti più potenti che mai. 

Dove avete registrato l’album? Che tipo di suono volevate ottenere stavolta?  
Tutto nel circondario, cercando di rendere il più distintiva possibile la nostra strumentazione acustica.

Avete usato dei template particolari in termini di produzione? Vi siete ispirate nello specifico a band come Wardruna o Heilung? 
Nessun template! Entrambe le band che hai citato ci ispirano molto e siamo elettrizzati dal loro successo internazionale, perché riteniamo la loro musica fantastica. I Gåte sono in circolazione da molto prima e siamo sempre stati legati ai paesi nordici. Al contrario Wardruna e Heilung sono stati bravi ad ottenere consenso al di fuori della Scandinavia. 
 
Qual è la traccia chiave?  
‘Kjærleik’ perché la vediamo come un classico dei Gåte. È stata scritta da una leggenda vivente come Knut Buen e quando l’abbiamo registrata in versione acustica, è stata una di quelle che non abbiamo voluto lasciare troppo calme o delicate. Siamo convinti che esprima molto in termini di emozioni e potenza. 
 
Com’è il vostro approccio compositivo? É cambiato negli anni? Come avete aggiunto violino, hardanger fiddle e backing vocals al tessuto strumentale?  
Molte delle tracce sono state registrate live. Le canzoni scritte appositamente in versione acustica sono diverse dalle altre. Sempre acustiche, ma come se a suonarle fosse una band amplificata. 
 
Le parti vocali sono incredibili! Come le scrivete? Qual è stata la traccia più difficile da registrare?
Le canzoni sono scritte in maniera tradizionale. Quelle scritte da noi sono state influenzate dalla nostra educazione folk. La più difficile in assoluto è stata senza dubbio ‘Svik’. É stata la ragazza di Sveinung a scrivere le liriche e io ho aggiunto le voci, cercando di esplorare nuovi lati della mia voce. 
 
Dopo ‘Tankerop' sei ancora coinvolta nella carriera solista?
Seguo ancora il teatro e il cantato è spesso parte della recitazione. Adesso mi sto concentrando sullo sviluppo della musica dei Gåte. 

Che rapporto avete con la Natura? Quanto è importante quando componete musica? 
La Natura è come l’amore: bellissima, fragile, vulnerabile ma anche brutale, violenza e senza pietà. Provare vero amore significa volere il meglio per chi ami e quindi dare libertà e spazio. Amare la Natura significa mantenerla libera. 

Indie Recordings afferma che state per concludere la vostra era acustica e dedicarvi ad un nuovo full lenght. Cosa dobbiamo aspettarci in futuro quindi?
Per ora, stiamo ascoltando i Prodigy..  
 

Gåte
From Norvegia

Discography
Jygri (2002)
Iselilja (2004)
Nord (2021)