-Core
Infected Rain
Moldavia
Pubblicato il 01/02/2022 da Lorenzo Becciani

È molto bello parlare con te non solo dopo la pubblicazione di ‘Ecdysis’ ma anche dopo lo spettacolare 'The Devil's Dozen', che a mio parere rappresenta l'highlight della vostra carriera.
Ti ringrazio. È stato fantastico celebrare i dieci anni di ‘Asylum’ in questo modo. In realtà volevamo farlo da tempo ma non c'eravamo mai riusciti. Mettere tutto insieme tra tour e finanze non è mai semplice ma è arrivata l’emergenza sanitaria e di conseguenza ci siamo trovati con tanto tempo a disposizione. È stato un modo per ringraziare tutti i nostri fan e stringerci a loro in un momento difficile per tutti. 

Dove vivi adesso?
Abito a Las Vegas. Ho vissuto cinque anni a Roma e parte della mia famiglia abita vicino Treviso. Amo l’Italia e non vedo l’ora di fissare delle date nel vostro paese. 

Qual è la tua giornata tipo?
In generale dormo parecchio. Mi piace svegliarmi con calma, fare una buona colazione, prendere il caffè e coccolare il mio cane. La mattina cerco di non stressarmi troppo e prendermela comoda. Per il resto cerco di essere produttiva al massimo e soprattutto di vivere in modo sano. Quando sei forzata a casa e non puoi fare quello che più ami è molto importante tenere mente e corpo occupati per non precipitare nella negatività. 

Ti seguo da diverso tempo su Instagram e mi piace molto come ti dedichi ai social. Anche l’account della band va fortissimo.
É parte del mio lavoro seguire piattaforme come Instagram, Patreon e YouTube. Oltre a rispondere alle email cerco di postare storie e video tutti i giorni. Racconto cose e mi tengo in contatto con le persone che ascoltano la nostra musica. Specialmente in questo periodo è molto importante. 

Come si è formata la band?
Essere nella band è stato quasi una casualità. Mi hanno invitata a cantare ed all’inizio l’ho presa come uno scherzo. Man mano che suonavamo dal vivo però mi sono resa conto che mi piaceva moltissimo ed a quel punto ho profuso tutte le mie energie per raggiungere gli obiettivi che di volta in volta ci eravamo posti. È stato un lungo processo di apprendimento nel quale ho studiato canto e imparato tanto in termini di performance.  Per dieci anni abbiamo fatto tutto da noi. Giravamo i video, organizzavamo i concerti, registravamo i demo e così via. Nel documentario che abbiamo trasmesso assieme a ‘The Devil’s Dozen’ ci sono tanti passaggi sull’argomento. Adesso che siamo sotto Napalm Records è tutto più facile ma prima di firmare sono trascorsi diversi anni. Ci avevano fatto un’offerta quattro anni fa ma all’epoca non la avevamo ritenuta giusta. Siamo rimasti in contatto e fortunatamente si sono proposti di nuovo e questa volta abbiamo sentito che fosse la scelta più corretta. Fin dal primo momento tutti gli aspetti relativi al gruppo si sono spinti su un livello superiore. 
 
Qual è stato il passaggio chiave in carriera? 
È difficile rispondere perché per me sono stati determinanti anche i primi show, i primi videoclip e alcuni aspetti che magari adesso possono passare in secondo piano. Anche l’avere conosciuto gli altri membri o la mia insegnante. Prendere lezioni di canto non significa solo fare esercizi o imparare certe tecniche ma significa parlare e discutere del proprio ruolo. L’ho conosciuta otto anni fa e ritengo che sia stato un passaggio fondamentale. Due anni fa abbiamo firmato per Napalm Records e anche quello è stato senza dubbio un momento memorabile. Mi piace però ricordare ogni singolo show e ogni singola persona che è venuta a parlare con noi dopo un concerto perché è grazie a tutte loro se adesso siamo arrivati a questo livello. Ci sono voluti dieci anni per conquistare tutto questo e non lo dimenticheremo mai.

Qual è stato invece il momento più difficile?
Ci sono stati momenti in cui abbiamo pensato di non continuare. Una volta abbiamo avuto un incidente col tour bus e ci è costato tanti soldi. Qualcuno di noi ha dovuto lasciare il proprio lavoro per andare in tour. Quando è scattata l’emergenza sanitaria è seguito un altro momento complicato perché ci ha toccato non solo dal punto di vista di musicisti ma anche da quello personale. 

Abbiamo amato molto ‘Endorphin’. Quanto è stato difficile iniziare un nuovo processo dopo un disco del genere? 
Ogni volta che pubblichiamo un album ci chiediamo cosa sia possibile fare dopo. Non per presunzione ma perché diamo tutto perché siano perfetti. Non vogliamo cambiare niente di proposito e tutti i cambiamenti sono nati in maniera organica. Il songwriting nasce naturale e non facciamo nulla per ostacolarlo o indirizzarlo. Adesso siamo concentrati sulla promozione di ‘Ecdysis’ e cercheremo di suonare dal vivo il più possibile. Quando avremo delle idee o ci sentiremo ispirati inizieremo a scrivere il nuovo materiale. 
 
Quali sono i pezzi a cui sei più legata del nuovo album?
‘Fighter’, ‘Goodbye’ e ‘These Walls’ sono alcuni dei pezzi a cui tengo di più ma tutti i testi sono legati a me personalmente. Posso dirti che scrivere e cantare ‘Goodbye’ è stato molto doloroso. 

Digitando il vostro nome in rete vengono fuori tanti generi diversi. Si va dal nu metal al progressive metalcore, dall’alternative metal al death metal melodico. Visto che il nuovo album parla di metamorfosi, in quale direzione sonora vi state muovendo?
Non ci piacciono i generi. Speriamo che la metamorfosi ci porti ad una vita migliore. Per noi quest’album è una sorta di nuovo inizio. 
 
Quali band ti piacciono di più dal punto di vista della performance?
Domani sera andrò finalmente a vedere i Tool. Ho visto solo gli A Perfect Circle, e non vedo l’ora perché li trovo eccezionali. Trovo spettacolari gli Architects. Non solo sul palco, anche in studio, e poi i Butcher Babies, con cui abbiamo appena terminato un tour americano. Oltre ad essere molto bravi sono delle persone stupende. Heidi è apparsa su ‘The Realm Of Chaos’ e sono felice che sia mia amica. Un’altra band che stimo moltissimo e con cui non vedo l’ora di suonare di nuovo sono i Lacuna Coil. Siete fortunati ad avere una band del genere. 
 
Quanto è importante il look quando ti esibisci?
Ho un passato come make-up artist quindi guardo molto a quell’aspetto ma più nei video che in tour. Quando sono sul palco cerco di stare comoda e mi concentro soprattutto sulla performance. A volte sono più femminile ed altre volte più maschile. Dipende da come mi sento quel giorno e non seguo una regola precisa.  

(parole di Elena "Lena Scissorhands" Cataraga) 

Infected Rain
From Moldavia

Discography
Asylum - 2011
Embrace Eternity - 2014
86 - 2017
Endorphin - 2019
Ecdysis - 2022
Time - 2024