Siete rimasti soddisfatti dal feedback ricevuto da ‘Phylogenesis’?
Sì, molto. È stato l’album che ha ricevuto le migliori recensioni e per la prima volta siamo finiti in copertina negli States. É stato molto frustrante non potere andare in tour, a causa dell’emergenza sanitaria, ma così è la vita e non siamo stati i soli a soffrire di questa situazione.
Perché avete scelto di pubblicare un EP e non un altro full lenght?
Siamo andati in tour con gli Obscura e volevamo pubblicare qualcosa. Dalle sessioni di ‘Phylogenesis’ era avanzata una canzone e quindi abbiamo fatto prima del previsto. Per un full lenght non avevamo abbastanza materiale.
Lo considerate una naturale progressione rispetto a ‘Phylogenesis’ oppure si tratta di un nuovo capitolo e di una succulenta anticipazione del prossimo materiale?
‘A Nightmare Slain’ è stata registrata senza le parti vocali durante le sessioni di ‘Phylogenesis’. Era un gran pezzo fin da allora ma non si adattava troppo agli altri e quindi abbiamo deciso di non includerla nel full lenght. ‘Blacken The Sky’ è un pezzo del primo album che abbiamo deciso di registrare da capo. Le altre sono cover quindi non saprei dirti se l’EP può essere considerato indicativo del nuovo materiale, anche se stiamo parlando di esplorare le nostre radici melodiche.
Com’è vivere a Los Angeles per un gruppo death metal? É una buona scena?
Siamo abbastanza fuori dalla scena. Ci sono tanti locali underground e naturalmente i tour death metal più importanti passano anche da qui. Direi che è in buona salute dagli anni duemila.
‘Nightmare Frontier’ sembra mostrare il lato più progressive e melodico della band. Quali sono le vostre influenze più grandi in tali aree?
Ero un fan di Carcass, In Flames e At The Gates da ragazzo. Per quanto riguarda il lato prog direi Death e tanta jazz fusion con artisti come Allan Holdsworty e Tribal Tech.
A cosa si riferisce il titolo dell’EP?
Fa riferimento al videogame Bloodborne. ‘A Nightmare Slain’ si basa sulla tradizione del gioco.
L’EP è completato da due cover, rispettivamente di In Flames e Candlemass. Perché avete scelto proprio quei due brani?
Come ti dicevo, sono un grande fan degli In Flames. Il death metal melodico ha rappresentato una forte influenza per me nella seconda metà degli anni ‘90. Per quanto concerne i Candlemass volevamo riprendere un brano meno famoso. ‘Nightfall’ è il loro disco che preferisco e ‘Bewitched’ è probabilmente il primo brano che ho ascoltato degli svedesi. Ho sempre pensato che fosse incredibile quanto suonasse heavy pur essendo un pezzo degli anni ‘80. In entrambi i casi, abbiamo pensato che il lato melodico dei pezzi si addicesse all’EP.
Qual è il concept dietro all’artwork di Pär Olofsson?
Gli ho girato un po’ di disegni di Bloodborne e ha dato un’interpretazione personale della figura di un “antico”. La figura umana dovrebbe sconfiggere la follia, avendo più intuito.
Come siete entrati in contatto con Season Of Mist?
Il nostro vecchio manager che ci aveva fatto firmare con Relapse lavorava con loro. Quando il contratto con Relapse è terminato li ha contattati e, dopo aver parlato con altre label, abbiamo pensato che fosse quella giusta per noi. Siamo molto felici della scelta.
Quali sono i vostri piani adesso?
Abbiamo un tour americano fissato per maggio/giugno e poi torneremo in Europa a settembre.
Avete registrato il primo demo nell’Ottobre 2004. Quali sono i ricordi più belli di quelle sessioni? Qual era la visione all’epoca?
Sacha degli Intronaut lo registrò nel garage del nostro vecchio chitarrista. Ricordo che lo pagammo in caffè e fumo. Ci portò dei registratori digitali e un po’ di strumentazione che aveva trovato al Guitar Center della zona, come compressori e microfoni. Riportò tutto dopo che avevamo finito.