-Core
Le Pietre Dei Giganti
Italia
Pubblicato il 26/03/2022 da Lorenzo Becciani

Come vi siete formati? Avevate delle influenze precise quando è cominciata questa avventura?
(Lorenzo) Francesco nel 2015 ascoltava soprattutto Alice In Chains e Queens Of The Stone Age, ma ovvio che c’è molto altro. 
(Francesco) La partenza è un po’ quella. C’era grande passione per il grunge e per i derivati del rock anni ‘90, mentre Lorenzo veniva da una band post-rock, sullo stile dei Mogwai. Entrambi avevamo una certa conoscenza per lo stoner e la scena heavy psych. Quello è stato il punto di incontro. Ci siamo resi conto che avevamo bisogno di competenze tecniche specifiche per fare stoner ovvero dei suoni particolari, delle accordature precise e un batterista in un certo modo. All’inizio ci siamo scontrati con le difficoltà di suonare un genere canonicizzato ma non semplice come potrebbe sembrare, poi abbiamo dato spazio a tutte le nostre influenze. 

La scelta dell’italiano è stata spontanea?
(Francesco) Direi piuttosto immediata. Fin da subito ho proposto a Lorenzo di cantare in italiano, un po’ perché ho sempre dato una certa importanza ai testi e poi perché sento maggiormente la nostra lingua. Così riesco a comunicare di più sia a me stesso che al pubblico. 

La transizione tra ‘Abissi’ e ‘Veti e Culti’ come è stata?
(Lorenzo) Parecchio strana perché dopo aver pubblicato il primo disco abbiamo avuto tante recensioni positive. Ai tempi avevamo pensato di inserire qualche influenza afrobeat, poi Francesco ha cominciato a buttare giù dei pezzi alla I Hate My Village e ricercare molto a livello sonoro. Quando ci siamo trovati abbiamo deciso di spedire del materiale alle etichette e ci siamo messi sotto sui nuovi brani. 
(Francesco) Una volta pronti cinque brani l’etichetta ci ha detto di registrare quindi è cominciata una corsa contro il tempo per ultimare il materiale e andare in studio. La nuova musica è sicuramente legata alla ritmicità ed all’uso delle percussioni. Credo che soprattutto ci rappresenti di più.

Dove è nata l’ispirazione per la suite ‘Foresta’? 
(Francesco) Sono stati gli ultimi brani composti per il disco. Fino in fondo abbiamo voluto inserire qualcosa che desse un’impronta importante. La suite riflette una tensione nella ricerca. Il testo è allegorico perché parla di una persona che si perde all’interno di una foresta e incontra una bestia. Un po’ quello che è successo a noi durante il processo. Abbiamo investito tanto tempo su questo disco e volevamo che rappresentasse un passo in avanti. 
(Lorenzo) La ‘Bestia’ è il pezzo più stoner che abbiamo mai scritto quindi in un certo senso abbiamo accentuato le caratteristiche di ‘Abissi’. 

Perché ‘Veti e Culti’?
(Lorenzo) Sono stato io ad insistere perché fosse il titolo del disco. Ti mette subito in testa la parola ancestrale. 
(Francesco) Groove per noi significa musica tribale, ritualità, ancestralità. Il rito è qualcosa che ha sempre accompagnato l’uomo e per alcuni di essi funzionano davvero. Non parlo solo di religione. La chiesa cattolica per esempio tende a sopprimere certi istinti che invece altre culture esaltano. 

Possiamo parlare quindi di una componente esoterica?
(Niccolò) A livello grafico e di testi sicuramente sì. Come diceva Francesco cerchiamo di fare venire fuori questa ritualità.
(Lorenzo) A livello di scelta delle note ci è servito questo immaginario per tirare fuori delle determinate sonorità. Rispetto a ‘Abissi’ c’è stato un lavoro molto importante sulla melodia. Su ogni pezzo di ‘Veti e Culti’ puoi infatti sentire un carattere di un certo tipo. L’unico brano un po’ diverso è ‘Piombo’, che è più schietto ma anche lì puoi trovarci qualche sfumatura diversa. 

Perché avete scelto questa losca figura in copertina?
(Niccolò) Il nostro batterista ha conosciuto l’artista DEM in una mostra a Livorno dove venivano presentate diverse maschere tribali create direttamente da lui con materiali plastici e argilla. Siamo rimasti molto colpiti dalla sua arte e secondo noi si sposava bene col mood del disco e così è nata la collaborazione con DEM, che ha realizzato anche il video. 

A livello di produzione cosa desideravate ottenere?
(Lorenzo) Avevamo già collaborato con Filippo Buono per ‘Abissi’ e, sentendoci anche con Marcello di Overdub Recordings, fin dall’inizio ci ha dato dei pareri sui brani a cui stavamo lavorando. Abbiamo impiegato quattro giorni. 
(Niccolò) Abbiamo registrato tutto nel suo studio tranne le percussioni che sono state catturate presso il Boomker Studio, dove si trova la nostra sala prove, e le voci di ‘Tema’, che sono state registrare in camera del fratello di Lorenzo.

Ci sono dei gruppi fiorentini con cui avete legato in maniera particolare?
(Francesco) Un altro gruppo del Boomker Sound che mi piace tanto sono gli Upanishad, appena tornati con il secondo disco. Ricordo una bella serata al CPA con i Silence Is Spoken. Anche loro stanno andando avanti e ci aggiorniamo a vicenda sui nostri progetti. Allo stesso concerto c’erano anche i God Of The Basement che ci piacciono molto, pur facendo un genere differente. 
(Lorenzo) Anche il progetto parallelo del chitarrista, i Dust & The Dukes, non è per niente male. 

 

Le Pietre Dei Giganti
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Discography
Abissi - 2019
Veti e Culti - 2022