-Core
Agathodaimon
Germania
Pubblicato il 16/04/2022 da Lorenzo Becciani

Sono trascorsi nove anni dal vostro precedente full lenght..
Magari in tanti non si ricorderanno più di noi. In realtà non è successo niente di drammatico. Semplicemente abbiamo avuto dei problemi familiari, tipo crescere dei figli, e dopo esserci confrontati abbiamo pensato che fosse giusto mettere la band in pausa fino al momento in cui avremmo potuto focalizzarci di più sulla musica. 

So che hai avuto una figlia nel 2013. Ascolta heavy metal?
Sì, avevo già un bambino e quando è nata lei gli impegni sono aumentati. Le piacciono i Rammstein. 
 
Il successore di ‘In Darkness’ è caratterizzato da un concept specifico?
Sì, parliamo dei sette vizi capitali ma secondo diversi punti di vista. Non c’è una sola modalità di interpretazione. Parliamo dei peccati condannati dalla chiesa cattolica ma anche dei riflessi sulla nostra esistenza, sui condizionamenti che subiamo tutti i giorni nella vita. I social ora condizionano più di certi dettami moralistici della nostra adolescenza. 

C’è anche spazio per occultismo o vampirismo?
Non proprio, anche se una componente di occultismo è presente perché il numero sette è magico e ha un forte significato.  

Cosa desideravate migliorare o cambiare a distanza di nove anni? 
Non troppo perché siamo ancora orgogliosi di ‘In Darkness’. Dopo la pausa abbiamo cercato di ripartire da dove avevamo lasciato, tornando alle nostre radici e aggiungendo un pizzico di death e doom al nostro sound classico. L’importante per noi è stato sempre non suonare artificiosi. È una cosa che mi porto dietro fin dall’esperienza con i Nocte Obducta. Per quanto concerne gli Agathodaimon, ho sempre visto la nostra carriera come una sorta di viaggio. Il primo album ha definito il nostro sound, poi abbiamo aggiunto elementi progressive, poi ancora le voci femminili e le tastiere (‘Phoenix’) e poi abbiamo scavato nelle profondità del genere. Adesso siamo musicisti maturi e quindi sappiamo cosa ottenere. 

Quando avete cominciato a comporre le nuove canzoni? É stato un percorso difficile?
Ero triste perché mi mancava la band. Stare con la famiglia è bellissimo ma avevo bisogno di tornare a provare certe emozioni. Ho provato anche a dedicarmi a del materiale solista in chiave synthwave ma giusto per staccare dalla vita quotidiana. Una volta allestita la nuova line-up abbiamo cominciato a lavorare ai pezzi insieme e le motivazioni si sono moltiplicate. Tutti hanno dato un contributo anche se il songwriting è principalmente opera mia. Nel 2020 l’album era già pronto ma abbiamo dovuto aspettare a pubblicarlo a causa della sospensione dell’attività dal vivo. 
 
Come hai trovato i nuovi membri?
Ho chiesto in giro, nella nostra area, e messo qualche annuncio. Cercavo vibrazioni positive e una line-up solida da portare in tour.  

Quali sono le tracce chiave in scaletta?  
Secondo me ‘Ain’t Death Grand’ che è un ottimo singolo e ‘Mother Of All Gods’. Quest’ultimo è un pezzo fantastico e vede la partecipazione di Vlad Dracul. 

‘Wolf Within’ è un pezzo autobiografico?
Non direi. É principalmente ispirato al fantasy. 

Vi confrontate ancora con la scena black metal internazionale?
Per me il black metal rimane quello degli anni ‘90. Negli ultimi anni sono usciti ottimi dischi ma si è persa quell’attitudine che era presente quando ancora il genere non era popolare. Se ascolti il debutto degli Emperor ti trasmette qualcosa che i dischi black di oggi non possiedono. 

Cosa puoi dirmi sulla componente gothic invece?
Ci hanno associato al gothic metal solo perché ad un certo punto della nostra carriera abbiamo cominciato ad inserire tastiere, voci femminili e arrangiamenti sinfonici. Se penso al gothic mi vengono in mente i Sister Of Mercy che c’entrano poco con noi. In ogni caso Anathema e Paradise Lost sono da sempre un’influenza.

(parole di Sathonys)

Agathodaimon
From Germania

Discography
Blacken the Angel (1998)
Higher Art of Rebellion (1999)
Chapter III (2001)
Serpent's Embrace (2004)
Phoenix (2009)
In Darkness (2013)
The Seven (2022)