-Core
Son Lux
USA
Pubblicato il 23/06/2022 da Lorenzo Becciani

In attesa di quattro date che si annunciano imperdibili, siamo andati a trovare il trio negli Stati Uniti  all’indomani della pubblicazione dell’ambiziosa colonna sonora ‘Everything Everywhere All At Once’.

Questi gli appuntamenti live:

SABATO 23 LUGLIO
LUGANO – BOSCHETTO PARCO CIANI
LongLake Roam Festival

DOMENICA 24 LUGLIO 
L'AQUILA – AREA ARCHEOLOGICA PELTUINUM
Paesaggi Sonori 

MERCOLEDI' 8 MARZO 2023
SEGRATE (MI) – MAGNOLIA

GIOVEDI' 9 MARZO 2023
BOLOGNA – LOCOMOTIV

Quante colonne sonore possedete nella vostra collezione?
(Ryan) E’ una bella domanda, perché di questi tempi parlare di possedere musica è qualcosa di piuttosto strano. A parte qualche disco rap, non ho colonne sonore nella mia collezione di dischi. Nella mia libreria digitale invece sì. In fondo fino alla prima metà degli anni ‘90 non ascoltavamo colonne sonore se non quando eravamo al cinema a guardare i film. Nella mia libreria ne ho circa una ventina, ma considera che ho un figlio di cinque anni quindi qualcosa è per lui. 

Sono curioso di sapere cosa è successo quando avete ricevuto la proposta di scrivere questa colonna sonora.. 
(Ian) Abbiamo avuto una call con FaceTime. Ai tempi non c’erano ancora la pandemia e Zoom. Eravamo in studio e stavamo registrando del materiale per ‘Tomorrows III’. Hanno voluto farci leggere una parte della sceneggiatura e abbiamo capito che sarebbe stato un film sul Multiverso e che quindi avrebbe richiesto musica da prospettive molto differenti. Per noi il compito più difficile è stato rendere tutto unico, anche perché quando Daniel Kwan e Daniel Scheinert ci hanno contattato il cast non era ancora al completo. 
(Ryan) Non poteva essere la tipica colonna sonora di un film di Hollywood anche se c’erano delle similitudini con Matrix. Il film necessitava altro, da una parte si trattava di un omaggio ad un genere specifico e dall’altra qualcosa di totalmente unico e diverso da tutto il resto.

Avete accettato subito la proposta oppure avete scritto un paio di pezzi prima? 
(Ryan) Abbiamo subito detto che eravamo interessati e, dopo aver letto la sceneggiatura, abbiamo cominciato a lavorare al progetto. Non c’è stato un periodo di  prova. 
(Rafiq) Le loro idee erano molto chiare e siamo orgogliosi che ci abbiano cercati. Dare una direzione cinematica al nostro materiale non era qualcosa di del tutto nuovo per noi però stavolta il progetto è stato molto più impegnativo.

Ricordo bene quando usci’ ‘Brighter Wounds’, il vostro primo album per City Slang, e l’etichetta vi promosse come una delle rivelazioni assolute in ambito post-pop e sperimentale. Possiamo affermare che questo è un altro momento di svolta.  
(Rafiq) Lo è assolutamente. Intanto perché realizzare un disco normale o una colonna sonora è molto differente, e poi perché è stato un modo per sviluppare una nuova forma di indipendenza. Di solito Ian suggeriva qualcosa e Ryan trovava il tempo giusto e io curavo alcuni dettagli. Così siamo andati avanti senza sosta. Ripensandoci adesso, è stato più veloce di quello che avremmo creduto ma quando esplori nuovi territori non puoi fermarti un secondo, soprattutto se il livello di coinvolgimento è elevato.
 
L’aspetto più interessante a mio parere è che la colonna sonora può essere spezzettata a ascoltata sui vari servizi streaming senza problemi, ma allo stesso tempo ascoltata dall’inizio alla fine in formato fisico come avveniva con i dischi prog degli anni ‘70 o i dischi di elettronica dei primi anni ‘80.  Come siete riusciti a rendere il materiale così coeso, considerato che immagino avrete lavorato separati per buona parte del tempo?
(Ian) Rendere il materiale coeso è stato un obiettivo fin dall’inizio. Lavorare separati non è un problema per noi perché abitiamo in diverse città e siamo abituati ad incontrarci solo prima dei tour o quando dobbiamo registrare qualcosa. Il problema era che il film aveva così tante diverse referenze e dovevamo cercare di trasportarle in musica in maniera onesta. Una volta alla settimana ci incontravamo su Zoom e vedevamo a che punto eravamo, cambiando prospettiva su certi elementi se c’era bisogno. 
 
Come è nata la collaborazione con Moses Sumney? 
(Ryan) E’ stata fantastica. Anche perché ha semplicemente distrutto il pezzo! É un aspetto che ha reso unico tutto il progetto e uno dei motivi per cui questa colonna sonora è veramente unica. Quando ha sentito l’ibrido che aveva composto ci ha chiesto di farlo lavorare sul pezzo e pochi giorni dopo mi sono trovato la sua versione nella email e sono rimasto sbalordito. Non abbiamo cambiato una nota. Per noi non è strano lavorare con lui perché Ian ha suonato nella sua band per circa quattro anni.  

Cosa dobbiamo attenderci dalle prossime date nel nostro paese? 
(Ian) Ai tempi usava dire “aspettatevi l’inaspettabile” ed era un modo un po’ irriverente per generare attesa. In questo caso è la pura verità. Siamo stati felici di esplorare nuovi territori sonori con questo progetto e non vediamo l’ora di tornare a suonare i pezzi di ‘Tomorrows’ e capire come sono cambiate le interazioni tra di noi. 

In futuro cosa pensate di pubblicare? Un’altra colonna sonora? Un altro disco? Un’altra trilogia?
(Ian) Un’altra trilogia no! Per carità ahahah… 
(Ryan) Prima di tutto dobbiamo riposarci un po’, poi ognuno di noi lavorerà a qualche progetto personale. 
 

Son Lux
From USA

Discography
At War with Walls & Mazes (2008)
We Are Rising (2011)
Lanterns (2013)
Bones (2015)
Brighter Wounds (2018)
Tomorrows I (2020)
Tomorrows II (2020)
Tomorrows III (2021)
Everything Everywhere All At Once (2022)