-Core
Downset
USA
Pubblicato il 01/07/2022 da Lorenzo Becciani

La prima domanda è piuttosto scontata. Perchè avete impiegato così tanto a tornare con un nuovo disco? 
Essere nei negozi con ‘Mantain’ è un vero miracolo e finalmente il giorno è arrivato. Abbiamo lavorato tanto perché questo avvenisse. Sono passati otto lunghi anni e la band si è separata per un certo periodo. Dopo ‘One Blood’ sono insorti dei problemi personali e delle dispute legate al music business che ci hanno costretto a fermarci a tempo indeterminato. Nel 2020 Rey mi ha chiamato e mi ha chiesto di tornare ad essere amici. Non ha parlato di band, ma solamente di seppellire quello che c’era stato tra noi e tornare a comunicare. Io ho apprezzato molto questo gesto e naturalmente ho accettato perché siamo come fratelli. A quel punto è nata l’idea di riformare la band e abbiamo capito che avremmo dovuto farlo subito oppure sarebbero passati altri otto anni. Così mi sono preso del tempo libero dai Powerflo e ho contattato i membri originali Chris Lee, Brian Schwager e James Morris. Chris vive a Chicago e Brian ha dei bambini ed è ormai fuori dal mondo musicale. Ci hanno detto di andare avanti senza di loro e così abbiamo trovato altri due membri. Il lockdown poi ha fatto il resto perché a luglio 2020 avevamo finito di registrare i demo, ma poi è stato complicato registrare l’album. Quando è stato possibile, abbiamo affittato il magnifico studio di Chris Poland dei Megadeth per due mesi e tra marzo e giugno, con qualche aggiunta di testi, abbiamo completato l’album. A quel punto è arrivato il contratto con Nuclear Blast che naturalmente ci ha dato grande spinta ma ha comportato anche qualche ritardo in più nelle operazioni e purtroppo il nostro manager Scott Koenig è venuto a mancare. É stata una disgrazia ma adesso è bellissimo vedere i commenti dei nostri fan sui nuovi singoli e sull’album. Lo abbiamo intitolato ‘Mantain’ perché non è stato facile mantenere la fede ed il coraggio in tutto questo tempo.

Quanto è difficile preservare il vostro tipico sound degli anni ‘90 ma allo stesso tempo attrarre nuove fasce di pubblico?
Questo è stato il primo argomento di discussione quando abbiamo cominciato a parlare del nuovo album. Abbiamo deciso di mantenere il nostro sound ma aggiornarlo con i progressi delle tecniche di registrazione e cercare di avere grande qualità sonora e vecchi valori. Le canzoni sono tutte scritte attorno a Rey e l’intero album è in tonalità drop c sharp. In qualche punto abbiamo dato un po’ di colore ma volevamo avere un suono distintivo e chiaro.  Nick Jett  ha contribuito a rendere ‘Mantain’ potente e moderno. Adesso saremmo già pronti a scrivere un altro album, ma la priorità è il tour!
 
A proposito di tour, non potrò mai dimenticare la vostra esibizione al Dynamo Festival di Eindhoven. Fu qualcosa di incredibile! 
Eravamo giovanissimo all’epoca. Saltavamo dappertutto con gli skateboard. Adesso cerchiamo di mantenerci in forma e  avere la stessa energia. Il tour di supporto ai Pantera per ‘Far Beyond Driven’ fu indimenticabile e quando ci dissero che ci saremmo esibiti al Dynamo fu come realizzare un sogno. 
 
Qual è la traccia chiave del nuovo album?
Direi ‘New Respect’ perché rappresenta il nostro stile consolidato ma allo stesso tempo possiede un profilo uptempo che non c’era negli album precedenti. In ogni caso il groove è elevato come sempre. 
 
Quanto è importante parlare di politica nel 2022?
Io non ho mai scritto le liriche, ci ho provato ma non fa per me. Ho le mie opinioni e sono felice di far parte di una band che affronta certi argomenti. Con Rey non siamo d’accordo su tutto, ma il suo grado di empatia nei confronti del pubblico è molto importante. È difficile affrontare temi politici perché rischi di dividere il pubblico o risultare pesante. È una responsabilità importante. Il messaggio del disco è essere positivi, stringerci insieme, curare le amicizie ma in scaletta c’è anche un pezzo di denuncia come ‘Hear Me Now’ che descrive le città che bruciano durante la pandemia ed i governi che non fanno nulla. 

Pensi che ci sia ancora qualcosa da scoprire nel limbo tra musica bianca e nera?
Questa è una bellissima domanda e ti ringrazio per avermela posta. Per me viene tutto dall’hip hop e dal thrash. Ad un certo punto negli anni ‘90 è stato chiaro che i due generi avevano un collegamento e degli obiettivi comuni e questa unione è ancora molto forte. Non eravamo mainstream ma facevamo musica che spostava le masse. B-Real dei Cypress Hill ha un podcast e io lo aiuto a montarlo quindi tutti i giorni ascoltiamo nuova musica.  Quando mi trovo in studio faccio sentire a Rey diversi rapper nuovi, ma a lui non piacciono quasi mai. Dice che sono vecchi dentro. Negli anni ‘80 ad ogni angolo di quartiere c’era una crew che stava emergendo ma i giovani non avevano la possibilità di ascoltare certa musica alla radio. Adesso i giovani aprono Spotify e ascoltano gli Slipknot e questo è bellissimo. Bisogna accettare i cambiamenti e supportare la musica punk e metal nelle radio ed in tutte le forme di streaming perché solo così possiamo ricreare una scena solida. Purtroppo negli ultimi anni la scena hip hop è diventata molto egoista e arrogante. Le crew sono poche e spesso l’artista fa tutto da solo. 

(parole di Rogerio Lozano) 

Downset
From USA

Discography
Downset. (1994)
Do We Speak a Dead Language? (1996)
Check Your People (2000)
Universal (2004)[11]
One Blood (2014)
Maintain (2022)