Perché avete impiegato così tanto a tornare nei negozi?
Prima di tutto abbiamo cambiato la line-up e la pandemia non ha aiutato a trovarci quando volevamo registrare il materiale che avevamo scritto. Poi i ragazzi vivono in Svezia e io in Belgio quindi non è stato semplice. Non potendo viaggiare, abbiamo aspettato che Mullback registrasse le parti di batteria e poi Thobbe e Daniel hanno completato le parti di chitarra, basso e tastiere. A quel punto ho eseguito le vocals e poi abbiamo riascoltato i brani e aggiunto qualche dettaglio o modificato alcune sfumature. Quando Patrik Johansson ha lasciato il gruppo abbiamo perso un grande songwriter ma allo stesso tempo ci siamo uniti e ognuno di noi ha dato un piccolo contributo alla causa. Per esempio io mi sono occupato anche dei testi e ho scritto anche un paio di pezzi. Non avevamo comunque un’agenda precisa, l’obiettivo era pubblicare un disco più personale e che permettesse all’ascoltatore di calarsi nelle nostre storie, con dei fatti storici reali ed una componente cinematica accentuata.
Si tratta di un concept album?
No, ci sono pezzi che non riguardano la storia come ‘Oblivion’, alcuni che parlano delle lotte per la propria indipendenza dei nativi americani e un paio anche delle missioni vichinghe. Mettere tutto insieme non è stato facile ma l’idea era quella di legare le canzoni con una filosofia di vita. Quella filosofia si percepisce bene in ‘Battle Of Life’, ovvero il pezzo che chiude il lavoro. Nel complesso le liriche sono il risultato di un approccio più moderno.
Qual è la differenza maggiore rispetto a ‘The Last Full Measure’?
È difficile fare un paragone perché sono passati sei anni e non sono pochi. In ogni caso ‘The Last Full Measure’ era un disco fortemente basato sulla chitarra mentre questo non lo è.
In termini di produzione cosa volevate ottenere?
Daniel si è occupato delle orchestrazioni e ha aggiunto sonorità ambient e elettroniche che hanno contribuito a rendere epiche le atmosfere. Il piano era di ottenere delle atmosfere più epiche e potenti rispetto al passato e per farlo abbiamo usato anche della strumentazione vintage e degli emulatori del suono di Nintendo negli anni ‘80. L’ingresso di Thobbe Englund ha portato poi un’energia nuova nelle parti di chitarra e credo che questo si senta bene ascoltando il disco.
Prova a recensire ‘Oblivion’ e ‘Custer’s Last Stand’ per i nostri lettori..
‘Oblivion’ parla della Natura, di come la stiamo trattando e di come si sta vendicando. Il nostro è un mondo inquinato sotto tutti i punti di vista quindi il pezzo può essere letto anche sotto un’altra ottica. ‘Custer’s Last Stand’ faceva parte dell’EP di debutto della band e abbiamo deciso di registrarla da capo per festeggiare il decennale dell’uscita.
Avete intitolato l’album ‘Invaders’ e una delle migliori heavy metal band del Belgio sono gli Evil Invaders, che tra l’altro ho incontrato un paio di giorni fa in aeroporto.
Il mondo è piccolo ahahah…
Che rapporto hai con l’Italia?
Sono venuto nel vostro paese con la band nel primo tour che ho fatto dopo essere stato ingaggiato come nuovo cantante. Poi sono stato in vacanza sul Lago d’Iseo ed è stato molto bello.
Perché ti sei trasferito in Belgio?
Perché i metal singer hanno più richieste in Europa e poi qui ho trovato mia moglie. Si chiama Maggy Luyten e anche lei è una cantante. Ha militato negli Ayreon, nei Nightmare e nei Beautiful Sin.
(parole di Kelly Sundown Carpenter)