-Core
Edenbridge
Austria
Pubblicato il 18/09/2022 da Lorenzo Becciani

Esiste davvero Shangri-La? 
(Sabine Edelsbacher) E’ dentro di noi. Le persone non vanno in Paradiso a piedi, ma col cuore. É un posto dove ogni individuo può trovare la pace in armonia con la Natura.

E’ solo un luogo immaginario oppure esiste sul serio? 
(Sabine Edelsbacher) Un po’ tutti e due. Nella mia vita ho visitato dei posti che sono vicini all’idea che mi sono fatta in testa, ma potrebbe valere lo stesso per le montagne che si trovano qui in Austria.

Siete ispirati dalla Natura quando componente?
(Lanvall) E’ una parte importante del processo di rigenerazione. Il contatto con le montagne o il mare trasmette sempre grande energia.

Cosa volevate cambiare o migliorare col nuovo album? 
(Lanvall) Non è tanto un discorso di migliorare, quanto di compiere un passo in avanti dal punto di vista qualitativo. Non cerchiamo di ripeterci ma di abbattere nuove barriere e includere nuove influenze nella nostra musica, senza cambiare totalmente per rispetto ai fan che ci seguono da tanti anni. In ‘Shangri-La’ puoi trovare riferimenti ai Ghost, in un paio di brani, e anche qualcosa di progressive. ‘The Call Of Eden’ è invece uno dei pezzi più commerciali che abbiamo mai scritto.

E’ giusto definirlo il pezzo chiave?
(Lanvall) Non so se è il pezzo chiave ma sarebbe stato un singolo anche se lo avessimo scritto venti anni fa. Ha tutto per diventare una hit perché è catchy, ha una struttura pop ed un chorus facilmente memorizzabile.  

Come ti confronti con Sabine? Da dove parti a livello compositivo?
(Lanvall) ‘The Call Of Eden’ è nata da una parte di chitarra acustica. Dopo averla scritta ho pensato subito a una melodia ed al chorus. In altri casi le idee nascono da alcuni riff oppure da arrangiamenti che avevamo scartato per altri pezzi. 
(Sabine Edelsbacher) Io contribuisco con alcune idee vocali e con i testi. Gli altri membri non contribuiscono a livello di songwriting, ma hanno i loro progetti con cui esprimere il proprio lato creativo.

Sembra che vi siate divertiti parecchio registrando questo disco, a differenza di tanti gruppi che durante la pandemia hanno reso ancora più oscura la loro proposta. 
(Lanvall) Il processo è stato uguale a sempre. Dopo l’uscita di ‘Dynamind’ siamo stati in Cina ed in Florida per il 70000 Tons Of Metal poi è arrivata la pandemia ed i nostri piani per il tour europeo sono saltati. Dopo qualche settimana è stato chiaro che non saremmo potuto ripartire per molto tempo e quindi mi sono dedicato alla scrittura del nuovo disco. Diciamo che ci siamo dovuti adattare come tutti alla situazione.

Qual è stata la canzone più difficile da cantare?
(Sabine Edelsbacher) ‘The Bonding (Pt 2)’ è stata complessa dal punto di vista realizzativo perché abbiamo dovuto mettere insieme due canzoni ma la più difficile da registrare è stata la prima traccia del disco ovvero ‘At First Light’. 

Come vi approcciate al vostro pubblico dopo oltre vent’anni di carriera? 
(Lanvall) Non ha senso scrivere musica esclusivamente per chi ha quarant’anni o cinquant’anni. Tutti invecchiamo e il nostro obiettivo è scrivere la musica che ci piace. Fin dall’inizio di questa avventura abbiamo provato a vivere di musica e, dopo il successo dei primi album, siamo costantemente cresciuti. Devi curare tanti aspetti perché in questo mondo i sogni possono infrangersi presto. Il crowfunding in questo senso ci è stato di grande aiuto perché ci ha permesso di implementare le entrare quando ne avevamo bisogno e mantenere elevati i nostri standard in termini di produzione. 
(Sabine Edelsbacher) Non cerchiamo consenso, ma proviamo a trasmettere belle sensazioni.

E’ giusto affermare che il nuovo materiale è più live oriented?
(Lanvall) Abbiamo lavorato tanto alle dinamiche e di sicuro è il nostro album più diretto. In fase di mixaggio abbiamo cambiato qualcosa rispetto al passato e Karl Groom è stato eccezionale. E’ un amico vero e anche se viviamo lontani, lui nel Regno Unito e noi in Austria, cerchiamo di bere qualcosa insieme non appena possibile. Sua moglie è serba e quando scende per andare a trovare la sua famiglia passa sempre un paio di giorni da noi.

Qual è il vostro bestseller?
(Lanvall) ‘Arcana’ perché ai tempi ancora i dischi si vendevano.

E invece il vostro lavoro più sottovalutato?
(Lanvall) E’ difficile rispondere perché i fan hanno preferenze molto diverse tra loro. Forse ‘Dynamind’ perché non lo abbiamo potuto promuovere come avremmo voluto.

Cosa dobbiamo aspettarci dal prossimo tour?
(Sabine Edelsbacher) Un mix tra vecchie e nuove canzoni. Vogliamo dedicarci al nuovo materiale ma anche omaggiare i classici. Speriamo di tornare in Italia il prima possibile perché è sempre bellissimo suonare dalle vostre parti. 
 

 

Edenbridge
From Austria

Discography
Sunrise in Eden (2000)
Arcana (2001)
Aphelion (2003)
Shine (2004)
The Grand Design (2006)
MyEarthDream (2008)
Solitaire (2010)
The Bonding (2013)
The Great Momentum (2017)
Dynamind (2019)
Shangri-La (2022)