Devo confessarti che ‘Intergalactic Demon King’ è stato uno degli album che mi sono divertito di più ad ascoltare degli ultimi tempi. Come è nato il progetto Zeke Sky?
In realtà è il mio progetto solista, anche se in tour porterò con me altri musicisti. Adam Pierson è stato fin dall’inizio il mio batterista e ho scritto le canzoni pensando al suo stile ma la visione è partita dalle parti di chitarra. Un motivo per cui c’è voluto tanto a pubblicare questo disco è che avevo tante influenze da mettere insieme e volevo che il risultato fosse omogeneo. La base è un rock di natura psichedelica, ma l’amore per il prog metal e la melodia in generale mi ha portato ad allargare il raggio di azione. Trovare il sound giusto per soddisfare il mio istinto e le mie ambizioni non è stato semplice.

Come è nato il contatto con Atomic Fire Records? 
Ho parlato con Markus Steiger a Febbraio. Ha ascoltato un pezzo e ha messo sotto contratto la band. Quando è successo il disco era già pronto.

Come è nata invece l’idea per il titolo?
Senza volere apparire presuntuoso, credo di essere il re di me stesso. Come ti dicevo, non avevo un contratto discografico quando ho lavorato alle canzoni e quindi ho investito molto del mio tempo e del mio denaro in un progetto che avrebbe potuto anche non portarmi a niente. L’ho fatto soprattutto per me.

Dal punto di vista stilistico come definiresti il materiale?
É complicato. C’è chi ha parlato di progressive rock, chi di rock e basta, chi di metal… Il mio intento è di scrivere le canzoni migliori possibili. Il sound di chitarra è importante ma sicuramente secondario rispetto al songwriting, che è maturato molto.

Qual è il pezzo chiave del disco?
Secondo me ‘Light The Sky’. Non solo è stata la prima traccia che ho completato ma al suo interno ci sono quasi tutte le mie influenze. É stato eccitante registrarla anche perché per certi versi ha rappresentato il compimento di un percorso di realizzazione dei miei obiettivi quando ancora ero coinvolto in altri progetti.

Dietro a te c’è un bellissimo pianoforte. Lo usi anche per comporre?
Più che altro lo uso per provare certe idee o aggiungere suoni, ma può essere utile anche per comporre.

In termini di produzione cosa desideravi ottenere?
L’ex The Dillinger Escape Plan Kevin Antreassian è stato coinvolto fin dall’inizio. È praticamente il terzo membro della band. Il materiale è stato registrato per buona parte nel mio studio e nei suoi Backroom Studios di Rockaway, nel New Jersey. Entrambi siamo chitarristi e quindi è normale che il suono della chitarra emerga rispetto agli altri strumenti, ma credo che il risultato sia omogeneo e pulito. Per mesi non ho potuto trovarmi con lui, a causa della pandemia, e quindi ho accumulato idee in quantità. La traccia che nella mia testa esprime al meglio il suono che volevo ottenere è ‘Endessly Forever’. Parla di un guerriero in mare che cerca di completare la sua missione e tornare a casa. La sua è una missione divina, ricca di difficoltà e imprese eroiche e per portarla a termine dovrà superare la propria vulnerabilità e mostrare sacrificio e determinazione.

Come pensi di trasportare dal vivo il materiale?
Ho un sacco di idee visive per il tour. Qualcosa ruoterà attorno alla grafica di Dafid Riza di Insect Decay, che ha saputo interpretare al meglio il mio amore per il metal con una componente sci-fi. 

Ritieni che ‘Intergalactic Demon King’ possa avere più successo in Europa o negli Stati Uniti?
Credo in Europa perché certe sonorità vanno per la maggiore.  

Con quel fisico potresti essere un atleta o un attore. 
Ho fatto wrestling per diversi anni ma non sono riuscito a diventare un professionista. Nonostante questo cerco di tenermi in forma e seguire una disciplina sia per il fisico che per la mente. Per cinque anni ho insegnato chitarra alla Music Nation Academy e sono laureato in filosofia.

Mio figlio va matto per il wrestling. Qual è il tuo lottatore preferito?
Il mio è senza dubbio Goldberg. Quello di tuo figlio invece?

Roman Reigns!
Ottima scelta devo dire..

(parole di Zeke Stambovsky)