-Core
Neuf Voix
Italia
Pubblicato il 18/04/2023 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto complimenti. Il disco mi è piaciuto molto e ogni volta che lo ascolto scopro qualcosa di nuovo. 
Sono molto contento. L’altro giorno in un negozio di dischi di Milano ho ricevuto un grande complimento. Un signore sulla sessantina mi ha detto che al suo interno c’è tutto il ‘900. Non ho pubblicizzato il materiale in quel modo, ma devo dire che è esattamente ciò che volevo ottenere.

Come è nato il progetto? 
Sono sempre stato amante della composizione e della musica sperimentale. A diciotto anni, dopo gli studi in conservatorio, mi sono trasferito a Berlino per modificare il mio tipo di approccio e sperimentare nel luogo che ha rappresentato la storia della musica elettronica. Ci sono stato due anni ed in quel periodo ero già appassionato di macchine elettroniche e eseguivo performance dal vivo. Attraverso un amico di Pescara, che gestiva la Slow Motion Records, sono entrato in contatto con l’italo disco, che cominciava ad andare piuttosto in voga. Mi sono trovato a mio agio con l’ambiente e con un certo tipo di feste e così è nato Ital Oscillazioni. Il progetto è andato bene e ha avuto anche un eccellente ritorno, ma volevo portare avanti altre cose tanto che, una volta tornato in Italia per fare il master di Enrico Cosimi sulla Sintesi Analogica Avanzata, sono tornato a dedicarmi alla composizione sperimentale. Ho sempre apprezzato compositori come Luciano Berio o Bruno Maderna che mischiavano gli studi classici con l’elettronica, ma anche di gruppi più puramente elettronici come i Tangerine Dream. Ho cercato di tirare fuori quello che mi appassionava e racchiuderlo in un’opera che potessi portare in giro con uno spettacolo di livello. In questo periodo noto che gli album vengono pubblicati con grande leggerezza mentre per me è un po’ come un tempo, mi piacciono gli album estremamente pensati, che nascondono un’ideologia e sono scritti per essere trasportati dal vivo. Ho voluto proporre qualcosa che si diversificasse dalle tipiche produzioni elettronica, che fosse vecchio ma allo stesso tempo nuovo.

E così sei arrivato a ‘Secessioni’..
Volevo che uscisse fuori un disco complesso, distaccarmi da Ital Oscillazioni e proporre qualcosa che non si trovasse in circolazione. ‘Secessioni’ non è un disco ambient, non è un disco classico e non contiene solo elettronica. La prima parte è più sperimentale e mi sono misurato con la dodecafonia. L’inizio  è costituito da un accordo di organo che ho voluto per descrivere uno spazio vuoto sul quale poi si scatenano strumenti atonali fino all’esplosione di una melodia elettronica. Il terzo atto invece è più schultziano. Ho cercato di unire tutto questo con un senso, idealizzando un viaggio in un mondo sonoro, come se venisse reinventata la storia dell’umanità. Ho cercato di seguire un percorso di categoria elevata e mi sono basato sui miei ascolti, vedi i grandi del ‘900, i compositori che ho studiato al conservatorio ma anche le connessioni che ho avuto con musicisti come l’ex primo violino dell'Orchestra Sinfonica Europeaa cui ho chiesto consigli. Poi se ci sono riuscito dovranno dirlo gli altri.

Il contatto con Contempo Records come è nato?
In realtà mi avevano contattato per un video di Ital Oscillazioni dove suonavo dal vivo. Era una grande esperienza analogica con sei sintetizzatori attorno me. Mi proposero di uscire per loro, ma ai tempi ero già d’accordo con Slow Motion Records, per un disco che poi venne bloccato dalla pandemia. In questi anni siamo però rimasti in contatto e quando ho cominciato a pensare al live di Neuf Voix ho provato a parlarne con Marco Barlotti che si è subito detto entusiasta. Il disco è piaciuto tanto anche a Alessandro Nannucci e così non ho dovuto nemmeno proporlo ad altri.

Sono stati loro a presentarti a David Berkovitz?
No, la nostra amicizia è nata prima. I miei dischi preferiti hanno tutti un’opera d’arte in copertina e quindi ne volevo una anche io. All’inizio avevo pensato ad una opera di Attilio Pierelli, ma poi mi ha scritto questo artista visivo e sono rimasto colpito da alcune delle sue creazioni, soprattutto quelle sul grigio. A quel punto ho pensato che avesse senso creare un’opera appositamente per il disco e non utilizzarne una già esistente. Inoltre mi piaceva il fatto che David non fosse troppo conosciuto. Ci siamo sentiti e mi ha proposto un progetto di tagli musicali per rappresentare in maniera astratta uno spartito di note. Tra l’altro quei tagli riprendono il sipario di un teatro e anche questo aspetto mi piace. Gli ho girato una sequenza significativa del terzo atto e dopo un paio di prove abbiamo deciso di utilizzare il risultato. Ho poi voluto inserirla in una cornice d’argento, perché era un’idea che già avevo prima. Insieme a David abbiamo poi creato una scenografia per le performance dal vivo, ispirandoci alle scenografie reali di una volta. Non quelle che usano adesso negli spettacoli televisivi con solo schermi e luci. Volevo una materia fisica e abbiamo cercato di dare l’idea di un organo.

Perché ‘Secessioni’?
Perchè ho cercato di distaccarmi dalla consuetudine. Ho fatto di tutto per decontestualizzare dalla normalità sia gli stili di composizione che gli strumenti. Le melodie sono quasi tutte basate sull’elettronica mentre gli strumenti classici sono spesso campionati quindi è come se avessi ribaltato ciò che viene fatto comunemente.

Ti senti un artista neoclassico?
Il contesto è quello ma alla fine devono essere gli altri a giudicarmi.

In quale direzione trovi che si stia spostando il rapporto tra musica classica ed elettronica?
Mi sembra che si vada verso un’eccessiva semplicità e verso le sonorizzazioni. C’è una grande attenzione nei confronti del suono, ma non nei confronti della composizione e della musicalità.

Quali sono i tuoi piani adesso?
Sto cercando di fissare delle date e mi rendo conto che non è semplice perché devo collocarmi in un settore preciso. Per certi versi sono stato un po’ penalizzato dal fatto che fossi famoso come Ital Oscillazioni, ma l’esperienza al Teatro di Budrio è stata molto bella e tra pochi giorni mi esibirò al prestigioso Teatro San Fedele di Milano.

(parole di Elvio Seta)

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Secessioni - 2023