-Core
Gemini Blue
Italia
Pubblicato il 05/05/2023 da Federica Rocchi

Dove vi trovate adesso?
Siamo proprio di fronte al locale dove spesso organizziamo delle jam sessione con un po’ di amici. É vicino casa nostra e per noi rappresenta un momento molto creativo.

Prima di tutto complimenti perché il vostro disco è molto bello e soprattutto originale. Come sono nati i Gemini Blue?
Ci siamo conosciuti proprio qui. Il locale aveva appena riaperto dopo il lockdown e abbiamo capito che dovevamo suonare insieme. Nel 2020 abbiamo registrato il primo brano nel nostro studio personale e poi, alla Latteria Molloy, abbiamo conosciuto Paolo “Blodio” Fappani e insieme ci siamo costruiti una base per il disco, che poi è stato registrato al LeKlubHaus di Brescia.  Alcune canzoni sono nate ai primi incontri mentre altre sono cresciute nel tempo.  

Qual è il vostro approccio compositivo?
Lavorando in due è molto più semplice. Ci scambiamo le idee o nascono mentre suoniamo in sala prove. Quello che conta è che il brano funzioni dal vivo.

Di cosa parla ‘Demons Of The City’?
Abbiamo voluto affrontare il tema dei contesti urbani. Siamo andati a scuola a Toscolano Maderno ovvero fuori dalle grandi metropoli e per noi il rapporto con la natura, il lago e tutto ciò che ci circonda è importante. Quando saliamo sul palco cerchiamo di raccontare chi siamo e metterci a nudo, perché in alcuni contesti cittadini è facile apparire in maniera completamente diversa da chi si è veramente. Alcuni testi invece sono nati in maniera diversa..

Tipo?
A volte parliamo dell’amore. Di relazioni andate male. Anzi, a dire il vero ci siamo conosciuti proprio perché venivamo entrambi da brutte esperienze. Adesso siamo entrambi findanzati.

Cosa significa modern blues?
É una bella domanda. Per noi è tutto quello che è alla base del blues oggi, che può essere qualcosa degli Arctic Monkeys così come dei Queens Of The Stone Age. Un’influenza importante sono senza dubbio di Black Keys, ma ci piace tanta musica diversa come quella degli All Them Witches, la musica africana e la psichedelia.

La formula chitarra e batteria sta dilagando. 
Non l’abbiamo scelta per moda. Ci siamo semplicemente trovati bene a suonare così. Per noi il termine giusto è contaminazione, per questo nelle canzoni puoi trovare influenze hip hop oppure passaggi sperimentali, che esulano dal blues rock tradizionale. Essere in due permette un adattamento superiore, la catena di produzione è più breve e costruire una progressione armonica o una parte ritmica è più veloce. A volte basta guardarci negli occhi.

Qual è la traccia chiave del disco?
‘Alternatives’ sta riscuotendo tanto successo però ogni pezzo è indipendente dall’altro. 

Siete molti giovani eppure avete già conosciuto l’ambiente mainstream grazie ad un talent show.
É stata un’esperienza strana. Siamo entrati in contatto con un’ambiente diverso da quello a cui siamo abituati ma è stato bello partecipare a X-Factor. Spero che saremo capaci di ottenere benefici anche da quell’esperienza. In Italia c’è il giro di Marlene Kuntz e Verdena e poco altro, eppure ci sono tante realtà interessanti. Il nostro obiettivo è dialogare con tutti ma rimanere noi stessi.

Pensate di esibirvi anche all’estero?
Cantando in inglese sarebbe possibile. Al momento stiamo però andando per gradi. Arrivare ai festival internazionali sarebbe bellissimo

(parole di Osasmuede Aigbe e Giacomo Sansoni) 

Gemini Blue
From Italia

Discography
Players Will Play, Lovers Will Play - 2023