-Core
DevilDriver
USA
Pubblicato il 22/05/2023 da Lorenzo Becciani

Il ritorno di Jon Miller cosa ha portato alla band?
É stato come ripartire da capo. Lui e Dez hanno ricomposto la loro unione dopo qualche anno senza parlarsi e non credo fosse loro intenzione tornare a suonare insieme quando hanno ricominciato a parlare. Invece è andata così e siamo felici di averlo di nuovo assieme a noi. Si integra molto bene con Alex e così ho più libertà nelle parti soliste.

Le canzoni sono state registrate insieme a quelle del primo volume giusto?
Sì, esattamente. È stato apportata qualche modifica in seguito, ma solo minimi dettagli. Il materiale è stato prodotto da Steve Evetss ed alla fine del 2019 avevamo completato l’intero processo. Per me è un solo album. Nella mia testa le due scalette non sono divise, anche se per poterlo immettere sul mercato in maniera coerente abbiamo dovuto operare questa scelta.

La pandemia vi ha creato non pochi problemi.
In realtà a me ha causato pochi danni. Ho potuto passare un sacco di tempo in studio e concentrarmi sul mio lavoro senza troppe distrazioni. Logicamente non amo stare a casa ed il tour è uno dei momenti più belli per un musicista, però stare un po’ fermo ha avuto i suoi lati positivi. Purtroppo non è stato lo stesso per Dez, che ha impiegato molto a tornare in forma. Quando abbiamo cominciato a programmare la release del primo volume non sapevamo ancora se il secondo sarebbe uscito dopo sei mesi o dopo un anno. Ma di sicuro non potevamo immaginare che sarebbe uscito dopo così tanto tempo. Oltre alle nove canzoni che hai potuto ascoltare ce n’è un’altra che è rimasta fuori. Non so quali siano i piani dell’etichetta a riguardo ma magari uscirà in futuro in qualche edizione limitata.

Perché avete scelto ‘Through The Depths’ e ‘If Blood is Life’ come singoli?
Non è un aspetto che mi riguarda. Il fatto è io sceglierei sempre pezzi diversi dagli altri ma alla fine hanno ragione loro. Inoltre credo che sia positivo che a decidere o comunque a consigliarci siano persone che non fanno parte del gruppo e che di conseguenza non sono coinvolte personalmente nella scrittura del materiale. Per quanto mi concerne sono ancora legato al vecchio modo di pubblicare gli album e non sono molto per questa serie infinita di singoli che vengono immessi in rete senza un senso vero e proprio.

Quali sono le differenze principali tra i due lavori?
Questo secondo volume è più vario dal punto di vista del songwriting. Ho provato qualche soluzione nuova e quando la scaletta era quasi definita ho aggiunto all’ultimo momento un paio di parti soliste di chitarra che hanno reso più originale il materiale. Alcuni passaggi sono veramente heavy e non vedevo l’ora di suonarli dal vivo. Nelle interviste degli scorsi giorni, un paio di giornalisti mi hanno fatto notare delle similitudini con ‘The Last Kind Of Words’ e Pray For Villains’ e mi ha fatto sorridere perché significa che non è cambiato il modo in cui ci guardano all’esterno, anche se nel frattempo siamo cambiati molto.

Il tour prima della sospensione dell’attività live lo avevate fatto con gli Static-X. Di recente i Coal Chamber sono riusciti a convincere Dez a cantare di nuovo quei pezzi e in tanti parlano di nuova ondata nu metal. State percependo un ritorno a certe sonorità?
Non saprei. Alla fine non ho mai smesso di ascoltare gruppi come Korn e Deftones. Alcuni gruppi se la passano ancora bene ed altri sono scomparsi dai radar. Chi è ancora in giro non lo è per caso. Significa che ha dei valori. In ogni caso non ritengo che il nu metal sia mai passato veramente di moda. Quando sono nati i DevilDriver ci siamo subito distanziati da quello che passavano le radio in quel momento quindi non credo ci tocchi molto. Trovo gli Sleep Token intriganti anche se non è proprio il mio genere.

Qual è il tuo ricordo più bello legato ai DevilDriver?
Il mio primo show fu a Göteborg di supporto agli In Flames. Fu un’emozione incredibile. Allora il mio sogno era fare il musicista professionista in una realtà internazionale. Adesso è lo stesso. Fare il musicista professionista ancora a lungo. Non mi sono mai interessati i grandi guadagni. Voglio solo poter fare quello che mi piace di più ovvero scrivere e produrre musica.

(parole di Mike Spreitzer)

 

DevilDriver
From USA

Discography
2003 DevilDriver
2005 The Fury of Our Maker's Hand
2007 The Last Kind Words
2009 Pray for Villains
2011 Beast
2013 Winter Kills
2016 Trust No One
2020 Dealing WIth Demons I
2023 Dealing With Demons II