-Core
Skálmöld
Islanda
Pubblicato il 30/08/2023 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto complimenti perché il nuovo album è fantastico. Non avevo dubbi in merito, ma credo che stavolta abbiate compiuto un ulteriore passo in avanti perché siete riusciti a creare una storia con otto pezzi che potrebbero tranquillamente brillare nelle migliori playlist del settore.
Ti ringrazio. É anche la mia opinione. La transizione da ‘Sorgir’ a ‘Ýdalir’ è stata complicata o comunque diversa dal solito e ciò perché ci siamo presi una pausa all’inizio del 2019. Avevamo bisogno di fermarci perché gli impegni stavano diventando troppo pressanti. Buona parte di noi era parecchio attiva ed il lavoro e le famiglie ne stavano risentendo. Una volta pronti a ripartire è arrivato il Covid e l’intera industria musicale si è fermata. L’estate scorsa abbiamo ricominciato a suonare ed eravamo davvero affamati. Tutto sommato quindi è stato positivo fermarci. Ci ha permesso di recuperare energia. La novità principale è che anche il nostro batterista ha voluto cantare.  

L’Islanda è uno dei miei luoghi preferiti in assoluto. Come mai non suonate spesso a Iceland Airwaves?
L’ultima volta che ci hanno chiamato abbiamo dovuto rinunciare perché ci avevano invitato a far parte di un tour di varie settimane.  

L’artwork di ‘Ýdalir’ riflette un testo in particolare?
Come dicevi anche tu, ci sono storie diverse all’interno dell’album anche se poi sono tutte riconducibili ad una narrazione unica. Il viaggio intrapreso dal protagonista non è felice. Alle sue spalle puoi vedere un villaggio in fiamme, dopo il passaggio del serpente, e nel resto dell’artwork, che troverete nel retro del vinile, puoi vedere il drago che vola nel cielo. Molto power metal quindi. Lo ha realizzato Ásgeir Jón Asgeirsson, lo stesso artista che aveva curato le copertine di ‘Börn Loka’ e ‘Með Vættum’. L’albero del mondo è Yggdrasil e nella storia abbiamo inserito anche le Norne del destino, che decidono il fato di tutti gli uomini. Abbiamo le tre Norne principali ovvero Urður, Verðandi e Skuld e rappresentano il passato, il presente ed il futuro. La storia di Ullur viene raccontata secondo la loro versione.

Possiamo affermare che ‘Ratatoskur’ è il pezzo più black metal dell’album?
Non saprei. Di sicuro non era questo il piano, ma sono d’accordo sul fatto che sia un pezzo molto oscuro e differente rispetto a tutti gli altri. Non pensiamo mai al risultato finale quando scriviamo una canzone. Di solito inventiamo una storia, la dividiamo in capitoli e scriviamo canzoni che riteniamo siano abbastanza buone e che si inseriscano in quel contesto. Nel complesso la musica deve essere interessante e varia. 

Che tipo di rapporto avete con le altre band black metal islandesi?
Non siamo in grande contatto. Siamo molto legati ai Sólstafir, ma non fanno black metal. Qui in Islanda la scena estrema è abbastanza avviata. Ci sono formazioni oscure come Svartidauði,  Misþyrming e Audn, con cui abbiamo suonato qualche volta, ma alla fine tendiamo sempre a stare per conto nostro o comunque ci differenziamo. La nostra componente viking è più accentuata e siamo riusciti a raggiungere un pubblico che non ascolta necessariamente metal e ciò rende difficile l’accostamento con altre realtà. Non possiamo lamentarci in ogni caso. Quest’anno ci sono state quattro band islandesi al Wacken Open Air ovvero Skálmöld, Sólstafir, The Vintage Caravan e  Krownest e il nostro presidente, Guðni Th. Jóhannesson, è stato invitato come ospite d’onore.

Il pubblico locale è tendenzialmente giovane?
In Europa lo è sicuramente. In Islanda non c’è la stessa cultura vichinga che puoi trovare in Norvegia o Svezia, sebbene venga ancora insegnata a scuola. Questo lo percepiamo quando andiamo in tour. Anche l’Italia, un posto dove non vediamo l’ora di tornare, non è totalmente fuori un certo retaggio culturale, ma nei locali vengono a vederci poche persone che sono davvero esperte di storia vichinga. Quelle coinvolte le vedi subito, dai tatuaggi o dai simboli runici.

C’è un posto dove vorreste suonare disperatamente?
In Sud America. Quando vedo filmati di concerti in quelle nazioni, mi rendo conto che il pubblico è davvero speciale.  

Conoscendoti pensavo in qualche college americano.
Hai ragione. Sono un appassionato di punk da sempre. Bad Religion e Propaghandi sono alcune tra le mie band preferite di sempre. Ma anche Slayer e Iron Maiden.

Ecco il motivo della tua t-shirt.
Eh si. La prossima volta prometto che ne indosserò una con un drago che sputa fuoco. 

(parole di Björgvin "Böbbi" Sigurðsson)

 

Skálmöld
From Islanda

Discography
2010: Baldur
2012: Börn Loka
2014: Með vættum
2016: Vögguvísur Yggdrasils
2018: Sorgir
2023: Ýdalir